Il 6 maggio 2010 presentazione libro di Gerald Steinacher

"La via segreta dei nazisti" (Rizzoli 2010)

Al mattino (ore 10.30) presso la libreria Kolibri; alle ore 19.30 presso la Libera Università di Bolzano, Sala D103

Organizzazione: Associazione Michael Gaismair Bolzano, Info: tel. 338 612 5595

 

Il direttore d’albergo lettone Otto Pape, il sudtirolese Richard Klement, il meccanico Helmut Gregor: apparentemente, semplici cittadini emigrati in Argentina dopo le devastazioni della Seconda guerra mondiale. Ma questi nomi ne celano altri ben più noti: Erich Priebke, Adolf Eichmann e Josef Mengele. Sono solo tre delle migliaia di nazisti che dopo la sconfitta, attraverso il Sudtirolo e il porto di Genova, riuscirono a raggiungere terre più sicure come Spagna, Sudamerica, Medio Oriente, Egitto, Siria. Un caso limite fu Karl Hass, stretto collaboratore di Priebke, che dichiarato morto negli anni Cinquanta comparve però vivo e vegeto nella Caduta degli dèi di Visconti, per interpretare proprio un ufficiale nazista. Come è stato possibile? E con l’aiuto di chi? Un ruolo di primo piano lo ebbero istituti vaticani che tra il 1946 e il 1951 diedero rifugio a centinaia di nazisti nei propri conventi e fornirono loro una nuova identità. Poi la Croce Rossa, che dalla fine della guerra al 1951 stampò oltre 120.000 titoli di viaggio, i documenti preferiti dai criminali di guerra. E infine i servizi segreti occidentali che per contrastare il comunismo si unirono all’impresa e arruolarono ex SS per operazioni di spionaggio. La grande maggioranza dei carnefici del Reich e dei collaborazionisti che riuscirono a fuggire passò per l’Italia: mai fino a ora la macchina clandestina che permise questo era stata ricostruita in tutti i dettagli. Conciliando una visione più completa del quadro storico con un’attenzione al dettaglio e alle vicende personali, Gerald Steinacher ripercorre le segrete vie di fuga dei nazisti. E da materiali d’archivio finora irreperibili o sconosciuti trae rivelazioni che riaprono dolorosamente una pagina vergognosa della nostra storia.

Gerald Steinacher è docente presso l’Istituto di Storia Contemporanea dell’Università di Innsbruck e nel 2010-11 Joseph A. Schumpeter Research Fellow all’Università di Harvard. Tra le sue opere: Südtirol und die Geheimdienste (2000), La memoria dei fascismi (curato con Andrea Di Michele, 2005), Tra Duce, Führer e Negus (2008) e Für den Faschismus bauen (curato con Aram Mattioli, 2009).