Autore - Carlo Romeo
Rif. bibl. - Romeo, Carlo, La pietra sull'acqua, in: Bernardi Ruth-Locher, Elmar-Mall, Sepp (Hrsg.), Leteratura Literatur Letteratura. Texte aus Südtirol, Edition Sturzfluege, Bozen 1999, pp. 66-71.
La pietra sull’acqua (1994) - Trama
La commedia, in quattro atti, è ambientata a Lipari nel 1931. Sull'isola, destinata a sede di confino politico, si trovano a convivere uomini e donne di varia provenienza, sia regionale che ideologica. La "scena fissa" è costituita dal "bagghiu" (terrazzo) della casa di proprietà del notaio Traina, cultore locale di antichità classiche nonché dei libri dell'arciduca Luigi Salvatore d'Asburgo. L'impegno a cui cui il notaio si è da anni votato è proprio la traduzione italiana dei libri dell'arciduca, affascinante figura di navigatore-geografo del secolo scorso, che predilesse quelle omeriche "isole vaganti".
Affittuari del notaio sono l'anziano professor Della Torre, liberale scettico sulla militanza politica ma fermo nell'accettazione del confino quale testimonianza di resistenza "culturale"; i due comunisti Guido e Renato che progettano la fuga dall'isola; due confinati sudtirolesi, di cui uno scomparirà in circostanze misteriose. Tra costoro si muovono i colloqui, gli scontri, i progetti di fuga, le speranze e i disincanti di chi non si rassegna a sentirsi un "dimenticato" della storia. Si incontrano e si scontrano le varie ideologie (nazionalista, comunista, liberale) e ciascuno dà forma e voce alla propria idea di "patria".
Altri personaggi che frequentano la casa sono Sarino, giovane liparota, licenziato dalla cava di pomice per aver promosso delle agitazioni tra i lavoratori e la sua ragazza, Angelina, al cui provvidenziale intervento si dovrà il successo dell'evasione finale di Guido e Renato.
Dall'atto I
[…] ANGELINA (Agitata): Professore, professore!
DELLA TORRE: Che cosa c'è, Angelina?
ANGELINA: Sta arrivando il commissario, con il brigadiere! Sono all'inizio della stradina. Vengono qui.
DELLA TORRE (rivolto a Traina e Kofler): Sta venendo Agnello! Meglio che usciate! (I due si alzano)
ANGELINA: Professore, dopo Vi debbo parlare. È una cosa importantissima "inter nobis"!
DELLA TORRE: "Inter nos", si dice "inter nos"! Ma adesso sparisci, veloce, via! (Angelina esce)
(Nel frattempo Traina ha messo la testa fuori del portoncino e l'ha subito ritratta)
TRAINA (A bassa voce): Troppo tardi, stanno arrivando! Rimaniamo qui, non c'è niente di male. Ero qui per l'affitto, d'accordo?
DELLA TORRE ( Rivolto a Kofler): E tu per riprenderti i tuoi pennelli ... La medaglia! (Prende dalla tasca la medaglia e se la appunta al petto). Che almeno serva a qualcosa!
(Due voci da dietro il portoncino)
COMMISSARIO: E questa la casa, o no? Aprite! Pubblica Sicurezza!
BRIGADIERE: Il portoncino è già aperto, cavaliere!
COMMISSARIO (Con tono brusco e seccato): Taci, Silvestri, non è giornata... bada, non è giornata!
(Entrano dal portoncino il Commissario Agnello e il giovane brigadiere Silvestri. Il commissario è in vestiti borghesi con un cappello, portato sulle ventitré)
COMMISSARIO: Ah, abitava con Della Torre il...
BRIGADIERE: Vorhauser Giovanni! ...
COMMISSARIO: Sì, il tedesco, insomma! Abitava col mio caro amico, l'illustre professor Della Torre!
DELLA TORRE: Cavaliere, i miei omaggi... Sì, Hans abita qui presso la casa del notaio. Penso che i nostri nominativi siano tutti segnalati uno per uno, casa per casa, visto che la ronda ci fa l'appello ogni mattina e ogni sera! Invece il piacere di una Vostra visita personale è così raro ... a cosa debbo l'onore?
COMMISSARIO: Non è una visita di cortesia, non sono io che cerco Voi. Siete piuttosto Voi a trovarvi sempre in mezzo quando accade qualcosa!
DELLA TORRE: Che cos'è accaduto? è accaduto qualcosa a Hans?
COMMISSARIO: Niente domande per ora... Sarò io a farle in questura, dove avrete la cortesia di seguirci!
DELLA TORRE: Certo... certo. Vengo subito (prendendo il cappello e accingendosi ad uscire).
COMMISSARIO (Rivolto al brigadiere): Chi altro abita qui?
BRIGADIERE (Leggendo da un appunto): Monti Renato, da Torino, tre anni per attività antinazionale, e Forti Guido, Cremona, anche lui tre anni... "politico" anche lui!
COMMISSARIO: Bella casa di "politici"! Dove sono adesso?
DELLA TORRE: Credo al porto. All'arrivo del "Santamarina".
COMMISSARIO: Beh, dite loro di presentarsi al Castello nel pomeriggio! Andiamo!
(Il brigadiere sussurra qualcosa al Commissario indicando Kofler)
COMMISSARIO: Anche lui tedesco? Ah, questo è Kofler! (Rivolto a Josef) Anche Voi dovete presentarvi al Castello questo pomeriggio, per gli accertamenti del caso. (Sta per dirigersi verso il portoncino)
BRIGADIERE: Cavaliere ...
COMMISSARIO: Che c'è... che vuoi?
BRIGADIERE (Imbarazzato): Bisognerebbe... bisognerebbe procedere alla perquisizione...
COMMISSARIO (Stizzito): Ma certo, è ovvio. Prima però i signori devono uscire dall'abitazione. Attendeteci giù, alla fine del sentiero. (Rivolto a Traina in tono gentile) Ci scuserete, notaio per questi incomodi... ma avete avuto la malasorte di affittare ai primi venuti, non potevate certo sapere...
TRAINA: Non vi preoccupate, Cavaliere. Il dovere prima di tutto! Piuttosto verrete alla conferenza al circolo questa sera? Per me sarebbe un onore!
COMMISSARIO: Ah, la conferenza di questa sera! Farò il possibile. Badate che Vi ho fatto una concessione particolare autorizzando alcuni confinati ad assistere alla conferenza. Di che cosa parlerete?
TRAINA: Luigi Salvatore d'Asburgo, l'arciduca esploratore!
COMMISSARIO: Asburgo? Non sarà un austriaco? Ma, notaio, con tutti i grandi esploratori italiani che abbiamo! Che so... il nostro Umberto Nobile...
BRIGADIERE: Ma, cavaliere, il colonnello Nobile ha subìto un'inchiesta governativa per la morte dei suoi uomini. E ha dovuto dimettersi!
COMMISSARIO: Verrò alla conferenza, se ne avrò il tempo. Ora, scusateci, notaio...
(Congedandosi i tre escono. Restano in scena il Commissario e il Brigadiere)
COMMISSARIO: (Adirato) Silvestri, andiamo bene! Mi contraddici in pubblico?
BRIGADIERE: Io non Vi ho contraddetto, Cavaliere!
COMMISSARIO: Attento, Silvestri! Da quando sei arrivato su quest'isola ti ho tenuto d'occhio! Il tuo comportamento è di ostilità nei miei confronti. E poi cosa significa quella tua domanda di trasferimento che ho sul mio tavolo da qualche giorno? Forse non stai bene qui?
BRIGADIERE: (Imbarazzato) Nossignore, non è questo... Qui a Lipari, sotto la Vostra guida, ho imparato molte cose, ma quello che mi chiedo a volte è che, insomma, ci vorrebbe chiarezza!
COMMISSARIO: Mi hanno riferito le tue opinioni sul confino...
BRIGADIERE: Cavaliere, non voglio essere frainteso. Il fatto è che... o uno è davvero un pericolo per lo Stato e allora va tenuto in galera senza mezzi termini... oppure non lo è, e allora è peggio tenerli al confino, perché si offrono armi alle menzogne della propaganda dei paesi stranieri...
COMMISSARIO: Non sai quello che dici ! Faccio finta di non sentire! Secondo me ti manca la grande città. Eh, dolce Roma! Stornelli, allegre brigate, vino dei castelli, belle ragazze! Piacerebbe anche a me. Ma chi ha scelto questo mestiere deve aver presente la propria responsabilità. Soprattutto in un momento così importante per la Nazione! Prendi esempio da me. Stavo per assumere importantissime funzioni presso il Ministero, quando mi hanno chiamato a questo delicatissimo compito a Lipari. Dopo la fuga che si era verificata qui due anni fa, ci voleva finalmente efficienza, affidabilità... rigore! Cosa credi: che io non avrei preferito altri meritati riconoscimenti? Eppure: c'è bisogno di me? Eccomi! Presente!
BRIGADIERE: Sissignore!
COMMISSARIO: Ora piuttosto pensiamo al tedesco! Anche se personalmente credo che sarà inutile...
BRIGADIERE: Cosa ne pensate? Suicidio o fuga?
COMMISSARIO: Stamane, quando mi hanno detto che non si trovava più in infermeria, ho pensato a una fuga, ma di fronte a quei vestiti abbandonati sulla spiaggia, dopo quello che aveva tentato qualche giorno fa... cosa penseresti, Silvestri?
BRIGADIERE: Sì, un suicidio. E la cosa più probabile. Il fatto è che potrebbero passare molti giorni prima che il mare restituisca il suo cadavere.
COMMISSARIO: D'altro canto, non esistono alternative: a nuoto non si raggiunge Vulcano. Con un'imbarcazione... escluso! I motoscafi della Milizia l'avrebbero intercettato. Hanno controllato tutti, persino le barche dei pescatori. E se si è rifugiato nell'isola prima o poi verrà acciuffato.
BRIGADIERE: Sissignore, se fosse sull'isola sarebbe già stato preso, dato lo spiegamento di forze.
COMMISSARIO: Questo è vero, ma dobbiamo fare ogni ipotesi. Primo segreto di ogni buona indagine: bisogna mettersi nella testa della persona in questione! Che cosa si sa di questo ... questo...
BRIGADIERE: Vorhauser!
COMMISSARIO: Sì, Vorhauser! Non ne so niente! Di quell'altro, Kofler, anche troppo: mi chiedono ogni mese una relazione per la Prefettura di Bolzano. Una seccatura! Dev'essere un personaggio importante. Invece di questo, che cosa si sa?
BRIGADIERE: Niente di particolare, cavaliere. Trascorsi sovversivi, un fermo per attività sobillatrice...
COMMISSARIO: E il confino?
BRIGADIERE: Offese verbali alla dignità del Capo del Governo, di un suo famigliare e di Sua Maestà il Re!
COMMISSARIO: (divertito) In un colpo solo?
BRIGADIERE: Ha dato nome di Benito, Arnaldo e Vittorio Emanuele a tre... animali da allevamento.
COMMISSARIO: Che animali?
BRIGADIERE: Maiali, Signore!
COMMISSARIO: E qui a Lipari?
BRIGADIERE: Niente di particolare! Riceve le 10 lire al giorno di sussidio, perché non ha mezzi finanziari propri. E poi l'affitto richiesto dal notaio è basso.
COMMISSARIO: Ah, il notaio chiede poco? Che strano uomo: non riesco ad inquadrarlo. Dovrò veder chiaro anche con lui!
BRIGADIERE: Comunque ho saputo che il Vorhauser ricava qualcosa dalla vendita di cestini...
COMMISSARIO: Cestini?
BRIGADIERE: Cestini di vimini, cavaliere!
COMMISSARIO: Va beh! Cos'altro? Contatti, abitudini... disciplina?
BRIGADIERE: Niente di particolare. Ah sì, frequenta la biblioteca e i corsi dei confinati!
COMMISSARIO: Questi corsi! Sarebbe stato meglio se li avessi fatti chiudere appena arrivato. Troppa gente che si trova tutta insieme! Difficile controllare tutto.
BRIGADIERE: Inoltre, mi permetto di riferire che ormai a questi corsi prendono parte anche gli isolani, che vengono così in contatto con i confinati, contro le prescrizioni vigenti!
COMMISSARIO: Vedrò di chiuderli prima o poi! Altre cose su Vorhauser?
BRIGADIERE: Null'altro. Se non che una settimana fa ha dato segni di squilibrio con l'episodio che conoscete; in seguito, pare... a brutte notizie ricevute da casa.
COMMISSARIO: Notizie di che genere?
BRIGADIERE: Lutto familiare, la moglie, e altre cose. Le lettere sono arrivate tutte insieme perché, contenendo frasi in tedesco e non disponendo la prefettura di Messina di un traduttore erano state inviate a Roma. Da Roma, per errore sono state poi rinviate alla prefettura di Bolzano, che le ha rimandate qui.
COMMISSARIO: Quanto tempo hanno impiegato?
BRIGADIERE: Tra una cosa e l'altra... più o meno un anno, Cavaliere. A proposito, bisognerà trovare una soluzione per la posta del Kofler. Arrivano ogni settimana lettere di ogni tipo dall'Austria e dalla Germania.
COMMISSARIO: Una seccatura dopo l'altra... Comunque, quand'è così, se il Vorhauser ha ricevuto queste brutte notizie, data la sua situazione di estremo abbattimento... penso proprio che sia andata così. C'è solo da fare una preghiera per lui! Eh, Silvestri, di quanto dolore siamo testimoni in questo lavoro! Comunque, d'ora in poi non voglio più che si parli di fuga. Non deve essere neanche pronunciata questa parola! Suicidio... È da ritenersi un suicidio!
BRIGADIERE: Sissignore!
COMMISSARIO: (Prendendo in mano con interesse un foglio dal tavolino)
Guarda, guarda... la malacopia di una domanda di grazia. Per Vorhauser! Sicuramente la stava scrivendo Della Torre. Se l'avesse scritta un po' prima, forse il tedesco sarebbe ancora vivo. Vedi, Silvestri! Tu che hai dubbi sull'utilità del confino. A questo serve il confino! (Leggendo dal foglio) "umilmente pregando... sinceramente contrito... et cetera". A questo deve servire il confino. A far scrivere a persone come Della Torre frasi come queste... anche se scritte per un altro. (Agitando il foglio, rivolto verso il brigadiere) A questo serve! A nient'altro. Ti sembra poco? E adesso procediamo alla perquisizione!