Pubblicata dal Comune di Bolzano, in edizione italiana e tedesca, la ricerca di Carlo Romeo e Mario Rizza sulla tragica mattina di fine guerra che insanguinò Bolzano.
Attuale targa sul muro esterno dell’ex stabilimento Lancia di Bolzano. Foto Mario Rizza (Bolzano)
Autori: Carlo Romeo, Mario Rizza
Rif. bibl.: Romeo, Carlo / Rizza, Mario, Bolzano Tre maggio 1945. una storia cittadina, Città di Bolzano, Bolzano 2022. Isbn: 9788890706011.
Ed. ted.: Der dritte mai 1945 in Bozen. Zwischen Geschichte und Erinnerung, Stadt Bozen, Bozen 2022. Isbn: 9788890706028.
PREMESSA
La mattina del tre maggio 1945, a diverse ore di distanza dall’entrata in vigore dell’armistizio tra Alleati e Forze Armate germaniche sul fronte italiano (14, ora italiana, del 2 maggio), a Bolzano si verificò una serie di scontri tra partigiani locali e truppe tedesche, perlopiù in ritirata. Partendo dalla zona industriale, essi si propagarono e coinvolsero gran parte dei quartieri cittadini. Il bilancio complessivo fu di 36 morti e di quasi 60 feriti tra i partigiani e i civili coinvolti nella rappresaglia e nelle sparatorie; tra le truppe tedesche, in assenza di affidabili riscontri, si può avanzare l’ipotesi di circa una decina di morti, oltre a un numero imprecisabile di feriti.
Su questo cruento episodio di fine guerra non furono svolte specifiche indagini né allora né in seguito. Alcune caratteristiche apparentano quello bolzanino a diversi altri episodi che si inserirono nel medesimo contesto storico, cioè l’ultima fase della ritirata tedesca all’interno dell’ormai ex Zona di operazioni nelle Prealpi, e segnarono tragicamente quei giorni (in ordine cronologico: Merano 30 aprile, Lasa 2 maggio, Ziano di Fiemme 2-3 maggio, Stramentizzo e Molina 3-4 maggio, Fortezza 4 maggio).
Diversi fattori contribuirono a offuscare da subito e irrimediabilmente i precisi contorni dei fatti svoltisi quella mattina: l’incerta cornice degli accordi stipulati in precedenza (tra il Comitato di Liberazione Nazionale e il comando supremo del Gruppo di armate sud-ovest), la frammentarietà temporale e spaziale degli episodi occorsi, il “silenzio” delle fonti tedesche, la disomogeneità di quelle italiane nonché la generalizzazione retorica immediatamente subentrata.
Per certi aspetti anche per il Tre maggio bolzanino ̶ come per molti casi di stragi, eccidi e rappresaglie avvenute in Italia durante il secondo conflitto mondiale ̶ si può parlare dello sviluppo nel dopoguerra di una memoria “diversa”, se non proprio “divisa”. I termini dell’ampio spettro entro cui si collocarono i diversi racconti andarono dall’immagine epica di un’unitaria “insurrezione popolare” per la liberazione dal nazi-fascismo, la difesa delle fabbriche e la riconquista nazionale del confine del Brennero fino a quella, “sotterranea” ma persistente, di una strage inutile ed evitabile, provocata dall’improvvido attivismo di alcuni gruppi partigiani.
Allo stesso tempo, l’interpretazione dell’episodio bolzanino (forse ancor più di quello meranese) intersecò più volte la controversia storiografica sviluppatasi sulla questione altoatesina, specificamente in merito alla priorità degli obiettivi nazionali(stici) che avrebbe avuto l’ultima fase della Resistenza italiana in Alto Adige.
La compresenza di tutti questi aspetti, l’ampiezza e la complessità del tema ci hanno indotto a suddividere la trattazione in più parti, secondo una progressiva focalizzazione. La prima contestualizza la situazione in cui Bolzano venne a trovarsi negli ultimi giorni di guerra: sede del comando militare tedesco dell’intero fronte italiano e teatro degli ultimi, convulsi atti dell’operazione Sunrise. Fu a Bolzano, infatti, che si concluse l’iniziativa politico-militare, guidata dal servizio segreto statunitense (OSS), che portò alla prima resa sul fronte occidentale di un intero Gruppo d’armate del Reich e che ebbe notevoli conseguenze negli equilibri geopolitici del dopoguerra.
La seconda parte mira a ricostruire nello specifico, per quanto possibile, lo svolgimento delle vicende di quella giornata e la terza ad analizzare i motivi alla base della loro controversa memoria. La quarta parte, infine, è costituita da una raccolta di documenti e testi vari […]
Carlo Romeo e Mario Rizza
La Brigata Livorno in occasione della celebrazione in Piazza Vittoria (Bolzano, 22 giugno 1945).
Foto: Carlo Romeo (Bolzano)
INDICE
PARTE I - BOLZANO E LA RESA TEDESCA IN ITALIA
I.1 - APRILE 1945: L’OFFENSIVA FINALE ALLEATA
I.2 - LE TRATTATIVE TRA WOLFF E L’OSS: L’OPERAZIONE SUNRISE
I.3 - LA RIUNIONE DI RECOARO
I.4 - L’ULTIMO VIAGGIO DI WOLFF IN SVIZZERA
I.5 - BOLZANO SEDE DELL’OB SUD-OVEST
I.6 - BRUNO DE ANGELIS DELEGATO DEL CLNAI
I.7 - I GRUPPI PARTIGIANI A BOLZANO VERSO LA FINE DELLA GUERRA
I.8 - IL PROBLEMA DELLE ARMI
I.9 - I “MEDIATORI” DI CASTEL LABERS
I.10 - IL PRIMO ACCORDO (DE ANGELIS-BRUNNER, 29 APRILE)
I.11 - LE AMBIGUITÀ DELL’ACCORDO
I.12 - LA FIRMA DELLA RESA DI CASERTA (29 APRILE)
I.13 - LA «MISSIONE NORMA» A BOLZANO
I.14 - IL “RIBALTONE” DEL GAULEITER
I.15 – MERANO, 30 APRILE
I.16 - 1° MAGGIO: “SCOMPIGLIO” NEL COMANDO TEDESCO
I.17 - LA COMUNICAZIONE DELLA RESA
I.18 - 2 MAGGIO: LA STRAGE DI LASA
I.19 - LO SCIOGLIMENTO DEL DURCHGANGSLAGER DI BOLZANO
I.20 - IL CENTRO ASSISTENZA RIMPATRIATI PRESSO IL CRISTO RE
PARTE II – IL TRE MAGGIO: LO SVOLGIMENTO
II.1 - I PREPARATIVI DEL CLN PER L’OCCUPAZIONE DI BOLZANO
II.2 - LE AZIONI NOTTURNE (TRA IL 2 E IL 3 MAGGIO)
II.3 - IL DIFFICILE QUADRO COMPLESSIVO
II.4 - ALLA LANCIA
II.5 - IL RASTRELLAMENTO ALLA ZONA
II.6 - LA RAPPRESAGLIA AL MURO DELLA LANCIA
II.7 - GLI SCONTRI NEGLI ALTRI QUARTIERI CITTADINI
II.7.1 - Rione “Dux” (Semirurali, Don Bosco)
II.7.2 - Rione Littorio (vie Milano, Torino, Dalmazia)
II.7.3 - Zona San Quirino
II.7.4 - Piazza Vittoria e ancora via Cadorna
II.7.5 - Zona centro e stazione
II.7.6 - Altre vittime ed episodi
II.7.7 - I caduti tedeschi
II.8 - FATTORI DI CONTESTO, AZIONI E REAZIONI
II.9 - IL SECONDO ACCORDO TRA DE ANGELIS, WOLFF E VIETINGHOFF
II.10 - I FURTI E LE RAPINE DEL 3 MAGGIO
II.11 - L’ARRIVO DEGLI ALLEATI
PARTE III – TRA STORIA E MEMORIA
III.1 - IL PROBLEMA DELLE FONTI
III.2 - PER LA LIBERTÀ, LA PATRIA, IL LAVORO
III.3 - UNA MEMORIA DIFFICILE
III.4 - LUOGHI DI MEMORIA CITTADINA
PARTE IV - TESTI E DOCUMENTI
IV.1 - LA RESA DEL GRUPPO DI ARMATE C (FRIDO VON SENGER UND ETTERLIN)
IV.2 – VIETINGHOFF “CIRCONDATO” DAI PARTIGIANI (MARK CLARK)
IV.3 - LA MISSIONE ALLEATA A COLLOQUIO CON DE ANGELIS (RUSSEL B. LIVERMORE)
IV.4 - IL «CAPITANO SANDRO» A BOLZANO (MISSIONE NORMA)
IV.5 - «COME L’ALTO ADIGE È RIMASTO ALL’ITALIA» (BRUNO DE ANGELIS)
IV.6 - RELAZIONE DEL CVL ALTO ADIGE, MAGGIO 1945 (LIBERO MONTESI)
IV.7 - «IL SANGUE DEL TRE MAGGIO» (LIBERO MONTESI, 1954)
IV.8 - L’INSURREZIONE DI BOLZANO (ANPI, 1946)
IV.9 - «CADONO I MIGLIORI PATRIOTI» (BRIGATA GIOVANE ITALIA, 1975)
IV.10 - LA PARTECIPAZIONE DEI MILITARI (SIMONE SANICOLA)
IV.11 - GUÈRA PUSTERNA (SILVIO LANCERINI, 1975)
IV.12 - IL PRIMO TRASPORTO DELLE VITTIME DELLA LANCIA (FRANCESCO PAOLO GIUDILLI)
IV.13 - LE PRIME COMMEMORAZIONI E CERIMONIE (1945-1949)
IV.14 - «SUPERSTITE DI QUELL’ATROCE AZIONE DI RAPPRESAGLIA» (ANDREA CAVATTONI, 1975)
IV.15 - «PER QUALCHE ORA È UNA GUERRA ASSURDA» (ROMANA PUCCI, 1983)
IV.16 - «UN COLPO AL VENTRE: COSÌ MORÌ GIORGIO» (MARISA SARRI, 1995)
IV.17 - «ORA TOCCA ALLA CITTÀ» (MARCO CAVATTONI E LUCA FREGONA, 2018)
PARTE V - APPENDICI
V.1 - I CADUTI DEL TRE MAGGIO
V.2 - I FERITI DEL TRE MAGGIO
V.3 - ZONA / LUOGO DELLE UCCISIONI E DEI FERIMENTI
V.4 - I RICONOSCIMENTI PARTIGIANI
V.5 - VITTIME (MORTI E FERITI) DEL TRE MAGGIO TRA LE FORMAZIONI PARTIGIANE
V.6 - ARCHIVI ED ENTI
V.7 - SIGLE, ACRONIMI E ABBREVIAZIONI
V.8 - ILLUSTRAZIONI
V.9 - RINGRAZIAMENTI
V.10 – BIBLIOGRAFIA
Cerimonia di commemorazione ai Caduti presso le Distillerie Federali (Bolzano 3 maggio 1946).
Foto: Mario Rizza (Bolzano)