Pietro Weber

 

Sulla mostra di ceramiche e terrecotte che si apre a Castel Pergine e il fitto programma di eventi 2021 della relativa Fondazione

 

 

TORRI - ceramiche e terrecotte di Pietro Weber

 

Mostra a Castel Pergine (TN), 1° maggio-30 novembre 2021

 

di Roberto Antolini

 

 

La ceramica prende forma facendo sagomare dalle mani dell’uomo una delle materie più diffuse negli ambienti dall’uomo abitati: l’argilla, cioè terra. E il rapporto dell’attività umana con questo materiale è antichissimo, primordiale. Di ogni civiltà di cui ci sono pervenuti reperti, i frammenti di ceramiche – prima di tutto domestiche come ciotole, brocche, vasellami per la conservazione dei cibi, ma poi anche di amuleti e statuine sacre – sono fra i più antichi e diffusi.

In questo sfigato 2021, ancora flagellato nella prima parte dall’epidemia, ma che speriamo si possa ora schiudere aiutato dalla bella stagione e dalla campagna vaccinale – onorando anche in quest’anno difficile una lunga tradizione – a Castel Pergine starà aperta la 28.ma mostra di scultura (dall’inaugurazione del 1° maggio al 30 novembre), quest’anno dedicata proprio ad un artista della ceramica: Pietro Weber. Il trentino Weber è uno degli artisti più affermati in questo campo, con al suo attivo una importante attività internazionale, che lo ha visto lavorare ed esporre da Lisbona ad Istambul, da Ankara a Dakar a Salisburgo. Mostra organizzata dalla Fondazione CastelPergine onlus, che dal 2019 ha acquistato il castello e lo gestisce come un bene comune (tenendovi in funzione, all’interno, un bar-ristorante e un albergo).

 

Pietro Weber

 

Come al solito, sarà una mostra soprattutto all’aperto, con opere quasi tutte site-specific, ispirate all’artista dagli straordinari spazi verdi e panoramici della fascia fra la cinta muraria esterna e quella più interna del castello, e dalle architetture gotiche del Palazzo Baronale, di origine alto-medioevale ma che ha preso le forme attuali all’inizio del Cinquecento, nella ricostruzione voluta da Massimiliano I d’Asburgo. L’artista dialoga con la dimensione verticale e massiccia del castello, mettendo in scena forme del tutto eccezionali per l’arte ceramica: il grosso della mostra sono infatti 12 grandi torri, grandissime per il materiale ceramico con cui sono confezionate (sui tre metri d’altezza), talmente “fuori misura” da averle dovute cuocere in forno a pezzi, che poi sono stati montati l’uno nell’altro direttamente in sede espositiva. Opere fragili e fittamente cesellate di simboli in rilievo, traforate di vuoti o segmentate da sottili linee divisorie, collocate proprio a fronte e negli interstizi della cortina architettonica delle possenti mura di pietra, intessendo un dialogo insolito fra la fragilità e delicatezza della ceramica, dai tenui colori ossidati e dalle multiformi superfici – ruvide o lisce, in alcuni casi invetriate come le mattonelle blu della Porta di Ishtar dell’antica Babilonia  – e la forza minacciosa delle alte mura  petrose che hanno difeso per secoli i signori che si sono arroccati in questo castello sulla cima del colle che domina l’antica cittadina mineraria di Pergine Valsugana.

 

Pietro Weber

 

L’opera-torre non è sconosciuta nell’arte contemporanea: basti pensare ai celebri “7 Palazzi Celesti” di Anselm Kiefer ospitati nel Pirelli Hangar Bicocca di Milano, ma qui risaltano le differenze. L’opera di Kiefer, che è diventata l’icona artistica di un’area post-industriale, ricorda le rovine dell’Occidente dopo la Seconda guerra mondiale, e si struttura usando pezzi di recupero, moduli angolari dei container per il trasporto delle merci. Qui invece, in queste torri di Weber, vive l’evocazione di un mondo mitico ed etnico, sciamanico, fitto di simboli pescati lungo tutto il corso della millenaria esperienza umana: dalla preistoria, alle culture tradizionali africane, asiatiche ecc., tutto mescolato assieme. Nel suo saggio sul catalogo della mostra, Michele Bonuomo così descrive l’artista:

 

«Pietro Weber conosce i segreti della terra e da loro si fa guidare nella creazione di un mondo, il suo, abitato da figure e da forme forti e misteriose. Visioni plastiche ammantate di simboli che per essere accolti e interpretati non impongono una spiegazione immediata, vivendo dello stesso mistero della materia con cui l’artefice dà loro forma e senso. Sono apparizioni che, di volta in volta, si ergono come torri di segnalazione e sentinelle di difesa; si presentano come architetture arcaiche, e per questo inalterabili e sicure, che accolgono echi e pensieri reconditi».

 

 Pietro Weber

 

Tre sono gli elementi costitutivi di queste opere-torri ceramiche. Il primo è la dimensione architettonica verticale delle torri, che si articola in piani uno sopra l’altro, giocando di contro alla longilineità sezioni orizzontali fatte di marcapiani, legature, finestre da cui si affacciano figure. Il secondo è la continua istoriazione delle superfici con simboli e figure rituali come api, uova, immagini provenienti da graffiti preistorici (tipo il pugnale triangolare delle incisioni rupestri). Ma inutile – come spiega anche Bonuomo – gettarsi in un tentativo di decodificazione della foresta di simboli che copre le opere di Weber. Quella dell’artista è, nell’insieme, una volontà di riappropriazione universale dell’esperienza umana, che attraversa epoche e latitudini diverse, per poi lasciarci qui, nel nostro mondo globale e postmoderno, in piena crisi ambientale, ad interrogarci sulla direzione da prendere (gli artisti non hanno mai le risposte, pongono solo delle domande). Il terzo elemento è la conclusione sommitale della forma-torre che si conclude con forme antropizzate di teste umane, ma “altre”: incaiche, africane o asiatiche (con l’eccezione della torre meno torreggiante, intitolata infatti uomo-albero, che si conclude con una testa meno esotica, un volto serafico in cui i visitatori possono proiettarsi, e che ha il busto-fusto ricoperto da foglie dai colori progressivamente cangianti, dipingendo l’intero ciclo annuale delle stagioni, a rappresentare l’appartenenza dell’uomo alla natura, con il suo tempo ciclico, eternamente ritornante). Le prime torri storicamente conosciute, gli ziqqurat babilonesi, avevano in cima uno spazio-tempio, sede alla divinità, e queste torri rappresentavano per il popolo mesopotamico la scala che collegava l’umano al divino. Nel saggio di Camilla Nacci contenuto nel catalogo, così viene spiegata la conclusione umana delle torri di Weber:

 

«Ma è nella sommità delle torri che si realizza la più felice intuizione dell’artista, già sperimentata nella Torre dei Tarocchi nella serie degli Arcani Maggiori, e cioè l’antropomorfizzazione della costruzione, che culmina con una testa. Dove l’uomo antico aveva collocato la sede del divino, Pietro Weber colloca la sede del pensiero, risolvendo l’atavico contrasto e sapendo farsi profeta dello scioglimento visivo di un conflitto eterno, liberando la torre dalla tensione bipolare che ne caratterizza il racconto antropologico, per consentirle di vivere nella pluralità illimitata dell’edificio artistico».

 

Pietro Weber

 

 

Le torri, se pur sono la parte più importante (e visivamente impattante) della mostra, non la esauriscono. Altre forme compaiono lungo le mura e soprattutto all’interno degli spazi chiusi del castello. Maschere dalle fogge africane lungo le mura, ed una dai colori lunari, sporgentesi dalla torre dell’ingresso ed ammantata da una lunga fascia bianca, a ricordare la leggenda della “dama bianca” di Castel Pergine. Altre installazioni negli spazi interni. Fra le quali, all’ultimo piano, in una sala rimasta nelle fogge originarie della ricostruzione cinquecentesca, una installazione dedicata al romanzo Il Castello, di Franz Kafka. Una sequenza di opere eseguite oltre che con la ceramica, con una particolare tecnica di cera su carta e su tavola. Parte di questi lavori sono stati presentati nel 2006, a Torino, alla mostra collettiva L’infinita metamorfosi di un processo. E Kafka avrà buon spazio anche nella programmazione degli eventi (teatrali, musicali, convegnistici) che accompagneranno per tutta l’estate e l’autunno l’apertura della mostra: l’11 giugno sarà protagonista il roveretano Franco Rella, uno dei maggiori esperti italiani di Kafka.

 

 

28° MOSTRA DI SCULTURA . “TORRI”. Ceramiche e terrecotte di PIETRO WEBER, 1° maggio - 30 novembre 2021. Concerti, spettacoli e visite teatralizzate, convegni, visite naturalistiche

“Il Castello di Kafka al Castello di Pergine”, allestimento a cura di Pietro Weber e Alessandro Fontanari Nerofonte, Sala della Dama Bianca

CATALOGO in vendita a euro 25,00 presso il Castello, Ca’Stalla, i volontari presenti.

 

Il principale tra i compiti statutari della Fondazione è l’impegno per la conservazione e il restauro, che tra il 2020 e l’inizio di quest’anno si è concretizzato nella pulizia delle mura, nella progettazione dei giardini, nel riordino delle aree boschive e del parco collinare, nella manutenzione e nella pulizia.

Vi si affianca un’organica e varia offerta culturale con spettacoli dal vivo di musica e teatro e percorsi di conoscenza artistica, storica, letteraria e naturalistica.

 

VISITE ALLA MOSTRA E AL CASTELLO CON ACCOMPAGNAMENTO

venerdì e sabato ore 10.30 – 14.00 – 16.00 – 18.00; domenica ore 10.30 - 16.00

In tedesco e in altri giorni/orari per gruppi su prenotazione

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

È richiesto un contributo per i doveri di conservazione e tutela.

 

Pietro Weber

 

 

LA CULTURA VIVA – VIVA LA CULTURA

 

CONCERTI

 

Sabato 1° maggio e replica domenica 2 maggio ore 16:

“La musica della terra”, concerto per l’inaugurazione della mostra “Torri” di Pietro Weber, con Marco Rinaudo e Stefano Visintainer pianoforte a 4 mani ne La Sagra della Primavera di I. Stravinsky; “Dolomiti Saxophone Quartet”: Cristian Battaglioli Fiocca, Sabino Monterisi, Davide Salata e Massimiliano Girardi con musiche di G.F. Haendel, J.S. Bach, G. Lago, M. Valentini e J. Girotto per quartetto di sassofoni. A cura dell’Associazione La Follia Nuova Odv

 

Sabato 21 maggio ore 21:

Gnu Quartet, gruppo genovese composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello). Sound multiforme con commistione di generi musicali diversi e molteplici estrazioni sonore, sintetizzando la musica classica con le influenze rock e jazz.

 

Sabato 29 maggio ore 17.30:

Duo Gabrielli/Bernardi - chitarra e violino: “La musica italiana ponte tra culture”, musiche di Niccolò Paganini, Mauro Giuliani, Gabriel Fauré, Pietro Mascagni, Franz von Vecsey, Astor Piazzolla.

 

Mercoledì 28 luglio ore 21:

musica d’autore: Bianco “Tutto d’un fiato”, live acustico a due, voce e chitarre Bianco, fiati, cori e drums Stefano Piri Colosimo

 

Sabato 21 agosto ore 18:

concerto del tablista indiano Sanjay Kansa Banik, che evocherà nel Prato della Rocca il ricordo di un periodo cosmopolita e spiritualmente profondo.

 

Pietro Weber

 

VISITE GUIDATE TEATRALIZZATE ITINERANTI

 

sabato 19, domenica 20, sabato 26 e domenica 27 giugno ore 18; sabato 10, domenica 11, sabato 17 (in notturna), domenica 18, sabato 31 luglio ore 18 e domenica 1° agosto ore 18

“Castello di carte” - Una rivisitazione del percorso itinerante proposto nel 2020, guidato dai due attori Marta Marchi e Giuseppe Amato, regia di Chiara Benedetti, testo di Elisa D’Andrea con consulenza storica della Fondazione CastelPergine e dell’Associazione Amici della storia. Interpretazione di vicende storiche ricche e affascinanti accompagnando piccoli gruppi di partecipanti lungo l’antica Lustweg, penetrando da una delle pusterle aperte nelle mura duecentesche nel giardino interno e in stanze segrete non visitabili altrimenti nel Palazzo Baronale e nel Torrione di Massimiliano. Fondazione CastelPergine, ariaTeatro,

 

venerdì 4, sabato 5, domenica 6 giugno ore 20.30, venerdì 11, sabato 12, domenica 13 giugno ore 20.30, sabato 24 e domenica 25 luglio ore 20.30, numero limitato di spettatori

“Il Castello di K” - Spettacolo itinerante nel percorso delle mura esterne del Castello di Pergine, ispirato al Castello di Kafka, con Christian Renzicchi e Monica Garavello, regia di Giuseppe Amato, Fondazione CastelPergine, ariaTeatro, Teatro delle Garberie, Associazione Mulino ad Arte.

 

SPETTACOLI TEATRALI

 

Mercoledì 9 giugno ore 21: Circo Kafka da Il processo di Franz Kafka con Roberto Abbiati e la partecipazione di Johannes Schlosser, regia di Claudio Morganti, musiche a cura di Claudio Morganti e Johannes Schlosser, produzione Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa

 

Mercoledì 21 luglio ore 21: Tracce di e con Marco Baliani, uno dei senatori del teatro di narrazione italiano, uno spettacolo semplice e meravigliosamente raccontato sul tema della Memoria

 

Mercoledì 4 agosto ore 21: La Teoria del Colore con testi ispirati alle lettere di Van Gogh al fratello con Chiara Benedetti e Iacopo Candela

 

 

SEI INCONTRI / CONVEGNI

 

lunedì 15 maggio 2021 ore 17.30: in collaborazione con l’Associazione Amici della storia Pergine - Presentazione del 3°volume del Codice Brandis: I castelli del Basso Trentino e dell’Alto Garda.

Con i suoi 37 disegni e 63 vedute del Basso Trentino e all’Alto Garda, il terzo volume edito Tangram porta a termine la pubblicazione sul Codice Brandis con i disegni originali dedicati ai castelli, alle città fortificate e alle residenze nobiliari presenti nella parte più meridionale della Contea principesca del Tirolo agli inizi del Seicento. Tratta anche del Castello di Pergine. Un vero e proprio viaggio nella vita quotidiana del XVII secolo, quando guerre, pestilenze e processi di stregoneria facevano da contraltare al forte sviluppo commerciale, ai frequenti passaggi su strade e fiumi di ambasciatori, venditori ambulanti e soldatesche e all’azione diplomatica di chi aveva saputo sfruttare sapientemente la particolare posizione strategica per ricavarne vantaggi economici e politici e per avviare quel percorso che porterà alla nascita della Regione Autonoma Trentino – Alto Adige.

 

Venerdì 4 giugno ore 18.30 – incontro in collaborazione con l’Associazione Amici della storia Pergine. Il castello: dai simboli alle immagini. L’iconografia del Castello di Pergine nell’arte e nelle stampe. Un incontro sul simbolismo dei castelli e collegamento a Krishnamurti e ai teosofi presenti negli anni Venti del secolo scorso, nonché a Kafka, che porta l’archetipo del castello (simbolo del centro cosmico, dell'ascensione spirituale, della meditazione, della salvezza, della potenza divina) al massimo del suo dispiegamento e allo stesso tempo lo svuota e lo dissolve parodisticamente in una rappresentazione metafisica del potere... Ne discuteranno, con importante supporto iconografico Roberto Perini e Alessandro Fontanari Nerofonte, a margine di una mostra storico-artistica dedicata al Castello che verrà installata a Pergine città. Tante le diramazioni suggerite, da quella legata alle trame leggendarie (ad esempio la Dama bianca), alle narrazioni letterarie, alle declinazioni artistiche.

 

Venerdì 11 giugno ore 18.30 – incontro in collaborazione con l’Associazione Amici della storia Pergine. Kafka, Il Castello. Incontro con il filosofo e scrittore Franco Rella. Conduce l'incontro Alessandro Fontanari Nerofonte

 

Venerdì 17 settembre 2021 ore 14.30-17.30 - Convegno: “La ceramica nell’arte, nella storia, nella scienza e nella tecnologia” con la collaborazione dell’Associazione Amici della Storia Pergine.

Ceramiche, terrecotte, maioliche, porcellane sono materiali poveri su cui il convegno intende riflettere con approccio interdisciplinare, dove le conoscenze specifiche e le diverse sensibilità di un fisico delle superfici, di un chimico dei materiali, di un architetto, di un archeologo e dello stesso artista, autore della mostra, si confronteranno nell’ottica di dare una rappresentazione più approfondita e integrata sulla loro natura e i loro impieghi.

Mariano Anderle, Luigi De Nardo, Elisabetta Mottes, Alessandro Ubertazzi e Pietro Weber saranno i relatori. Pubblicazione degli Atti nella collana “I taccuini della Fondazione CastelPergine. Taccuini scientifici”.

 

Sabato 9 ottobre 2021 ore 16 - incontro in collaborazione con il Git trentino di Banca Etica.

“I conflitti e la lotta per le risorse nella storia e nell’attualità” con Raffaele Crocco, Franco Nicolis e Nicoletta Dentico. Per il terzo anno daremo spazio nell’ambito di questo incontro alle organizzazioni della solidarietà internazionale e della finanza etica (Emergency, Medici con l’Africa Cuamm, Cam Mozambico e Git Banca Etica)

 

Giovedì 21 ottobre 2021 ore 18 – in collaborazione con l’Associazione Amici della storia Pergine, Conferenza Istituto Italiano dei Castelli sezione Trentino Alto Adige 

 

Pietro Weber

 

LA RICCHEZZA DELLA NATURA IN CASTELLO motiverà un vero e proprio ciclo di incontri.

 

Visite al parco collinare – paesaggio, flora e fauna - con il naturalista e accompagnatore di territorio Stefano Mayr ogni 15 gg dall'11 maggio, di martedì ore 16 (ritrovo e partenza dal Pra’ de la Panizza); in agosto ogni settimana. Prenotazione entro la domenica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 328.5423635), numero minimo 6 partecipanti, massimo 20. Prezzo euro 10 (sotto i 6 anni gratis) da versare direttamente a Stefano Mayr.

 

Sabato 26 giugno ore 16: I giardini del Castello - progetto “Ridare il profumo alle rose”. I giardini sono un organismo complesso che richiede il tempo della cura paziente connesso a quello della maturazione nell’attesa. Armonizzare arte e natura creando bellezza, che è promessa di felicità, è lo scopo del progetto giardini del Castello, con la ricerca delle piante di rosa e altre essenze, armonizzando colori e profumi.

 

Sabato 17 luglio ore 18: Escursione con Matteo Anderle: conoscenza dell’avifauna e tour sulla biodiversità che nasconde il Castello.

Matteo Anderle è ricercatore Eurac, ha collaborato alla City Nature Challenge 2020 e partecipa come ricercatore sul campo al Monitoraggio della biodiversità Alto Adige: il progetto commissionato dalla Provincia a Eurac Research, con la collaborazione del Museo di scienze naturali dell’Alto Adige e dell’Ufficio Natura, sta mappando la biodiversità in tutta la provincia, campionando 320 siti, tra questi molte delle zone più interessanti si trovano proprio tra Bassa Atesina e Oltradige. In Castello ci parlerà di avifauna e in particolare di balestrucci, rondini e rondoni; allocchi, gheppi e poiane che abitano le antiche mura.

  

Sabato 4 settembre ore 16: Ventodentro. Esplorazioni a passo lento di alberi e anime. Presentazione itinerante del libro di Anna Molinari (Parco castellare esterno alle mura). Nata a Trento, laureata in Bioetica presso la Facoltà di Scienze Filosofiche di Bologna e giornalista pubblicista, Anna Molinari lavora come promotrice di percorsi formativi e di sensibilizzazione con particolare attenzione alla tutela ambientale. Le esplorazioni a ritmo lento sono la sua passione, in montagna, in cucina, nella spiritualità.

 

Sabato 9 ottobre ore 14: Camminata nel bosco di carpino bianco del parco collinare con Mario Cerato (Parco castellare esterno alle mura). Mario Cerato (1948), laureato in scienze forestali, si è occupato per la Provincia autonoma di Trento di gestione forestale, sistemazione dei corsi d’acqua e tutela delle aree protette; è stato dirigente del Servizio Bacini Montani e del Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca storica in ambito forestale.

 

IL PARCO COLLINARE DEL CASTELLO si presta per le passeggiate ma anche per esperienze sportive “leggere”, come l’Orienteering. In collaborazione con l’ASD Orienteering Pergine sono allo studio dei pomeriggi dedicati alla conoscenza di questa attività sportiva con prove sul campo.

 

Per altri appuntamenti e aggiornamenti: www.fondazionecastelpergine.eu

 

 

PREZZI e PRENOTAZIONI

 

VISITE ACCOMPAGNATE A MOSTRA E CASTELLO

ingresso a offerta. Prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

CONCERTI E SPETTACOLI TEATRALI

ingresso intero 12 euro, ridotto 10 euro (Amici dei teatri, Valsugana card), sottoscrittori Fondazione CastelPergine Onlus 8 euro (vernice 1 e 2 maggio gratis).

Prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

VISITE GUIDATE TEATRALIZZATE

(spettacoli itineranti, posti limitati): ingresso intero 12 euro, ridotto sottoscrittori Fondazione CastelPergine Onlus 10 euro.

Prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Pietro Weber