Scomparso Carlo Devigili, artista trentino del frammento e dello scorrere del tempo (di Roberto Antolini)

 Carlo Devigili

 

 

 

ADDIO A CARLO DEVIGILI

 

di Roberto Antolini

 

 

Martedì 26 settembre è morto Carlo Devigili. Era malato di tumore da tempo, aspettava lucidamente il suo momento nell'appartamento del quartiere Clarina di Trento che lo ospitava, dopo che le cure si erano rivelate inutili.

Carlo è stato un amico, compagno dei miei molti traslochi, falegname che via via ha allestito la mia vita con ingegnosi mobili "site-specific", emananti sempre l'aura di un suo stile leggero e poetico. E io sono stato spettatore (e fan) delle sue creazioni artistiche. Perché Carlo era anche e soprattutto un artista di grande talento. Sapeva giocare con le immagini della natura e della vita umana nel flusso del tempo con un suo stile inimitabile, denso di un lirismo struggente che ci abbracciava tutti amorevolmente e che ci mancherà.

 

Carlo Devigili, Gita al lago (2011)

 Carlo Devigili, Gita al lago

 

Il modulo fondamentale della sua arte era il quadrato, che si suddivideva al suo interno in altri quadrati, finestre aperte sulla vita che compariva e scompariva oltre il riquadro con colori, ritagli fotografici di vite quotidiane, scritture manoscritte (di solito lettere o brandelli di diari), ma anche reperti naturali come foglie, scaglie petrose, legni corrosi... Non mancava quasi mai un riquadro semplicemente ritagliato nella tela, una finestra sull'Altrove, dove ormai è finito anche lui, e noi lo ritroveremo soprattutto al di là di quei vuoti, ogni volta che guarderemo uno dei suoi quadri. È stato quello il vero "pieno" della sua arte, che è stata il senso autentico della sua vita.

 

Carlo Devigili, R-esistenza (2014)

 http://www.carloromeo.it/immagini_pubblicate/2017/Devigili3.jpg

 

Ha deciso per tempo che non voleva nessun funerale, ma essere cremato.

Che la vita passi è scontato, siamo transeunti, il nostro è un "essere per la morte". Restano le cose che abbiamo fatto se siamo stati capaci di dar loro un senso che ci travalichi, che possa parlare al futuro. Di Carlo ci resteranno le sue opere d'arte, continueranno ad accompagnare le nostre vite, continueranno a fare da sponda visiva per le riflessioni che faremo come a quelle che abbiamo fatto assieme a lui, a vigilare su di noi e su chi ci succederà.

 

Carlo Devigili, Ognissanti (2010)

  Carlo Devigili, Ognissanti, 2010