Da: “Alto Adige. Corriere delle Alpi”, 3.11.2012

 

 

SANDRO GUARNERI

 

 

Un uomo di grandissima cultura e umanità, un professore molto amato dai suoi studenti. Molto attento ai suoi ragazzi, dietro quel sorriso timido e riservato. Si è spento ad 87 anni Sandro Guarneri, docente di latino e greco per 40 anni al liceo classico Carducci.

È stato uno dei protagonisti del mondo culturale bolzanino di lingua italiana del dopoguerra. Figura di primo piano, Sandro Guarneri è stato un poeta fine e sensibile che nel corso degli anni, con le sue liriche classiche, profonde ed intense, ha raccolto unanimi consensi a livello nazionale.

Uomo piuttosto schivo, Guarneri è stato professore di greco e latino per quasi quarant'anni al Liceo Classico di Bolzano ed ha pubblicato numerose raccolte di liriche vincendo innumerevoli premi. Ha inoltre collaborato con diverse riviste del settore sia come autore che come critico letterario ed ha dimostrato anche di essere un valido saggista tanto che una delle sue opere critiche è risultata finalista nel concorso di "Filologia e linguistica nel mondo moderno" bandito dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ha pubblicato diverse antologie di versi. Alla fine degli anni Novanta, con la raccolta “Sulle guglie del tempo" si era classificato al terzo posto nel concorso nazionale bandito dall'editore Gabrieli di Roma che l'ha poi data alle stampe.

Il professor Guarneri era nato a Pontebba, in provincia di Udine, nel 1925, e si era laureato a Trieste nel 1948 con una tesi sul Petrarca discussa con Mario Fubini. Fin da giovane ha sempre coltivato la sua vocazione poetica cesellando versi, creando componimenti attenti all'aspetto ritmico e timbrico del linguaggio senza per questo dimenticare o sottovalutare la componente emozionale ed ideale. La condizione autobiografica e il recupero del passato sono altre due tematiche centrali dei suoi versi più recenti che, come d'incanto, sembravano farsi più sciolti e se possibile anche più profondi dei precedenti. Il suo animo di poeta ha distillato una visione dell'umanità che possiamo definire come fondamentale e insostituibile. La sua poesia è e resterà l'appassionante testimonianza di un uomo curioso e sensibile.

 

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Da: “Alto Adige. Corriere delle Alpi”, 5.11.2012

 

 

OMAGGIO A GUARNERI PROFE-POETA

 

di Luigi Spagnolli

 

 

Sandro Guarneri è stato in assoluto, tra tutti i docenti del "Carducci" del dopoguerra e oltre, il più imperscrutabile, imprevedibile, improgrammabile. Arrivava cingolante con la bici più vecchia del mondo di allora, prendeva posto in cattedra e da lì tutto era possibile: interrogazioni apparentemente equivalenti "premiate" con differenze di 5/6 voti, temi scopiazzati uno da 8 e l'altro da 2, voti finali studiati in modo da far quagliare la media: ovvero, se uno aveva preso nella prima interrogazione 7+, la seconda poteva solo essere 9-, 7-, 5-, 3- o 1-, per far tornare esattamente i conti.

Immaginarsi lo sconforto, la disperazione e le scene in famiglia. A fronte però di questo suo modo singolare di dare i voti, qualitativamente ci azzeccava: chi valeva alla fine usciva bene, e chi non valeva, ahi lui, anche se un 6 illusorio gli aveva dato speranza.

Credo che nessuno studente possa dire di averne approfondito realmente la conoscenza personale: ma nel post ’68, quando le frizioni tra chi stava al di qua e al di là della cattedra creavano non poche tensioni, l’allampanato incedere del nostro nei corridoi del Liceo animati dai Collettivi Studenteschi non ha mai corso seri rischi di essere interrotto, men che meno inurbanamente.

Un ultimo flash, caro Profe: un pomeriggio di tanto tempo fa venivo su da Corso Libertà e Lei attraversava, come sempre miracolosamente indenne, la Piazza Mazzini. Il Catinaccio baciato dal sole del tramonto sparse le sue rose su Bolzano, e su di Lei. Era la Sua poesia della città: addio, caro Profe-poeta.

 

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Da: Carlo Romeo, Un limbo di frontiera. La produzione letteraria in lingua italiana in Alto Adige, Provincia Autonoma di Bolzano- Scuola e Cultura italiana, Brunico 1998, pp. 98-100; 164-165.

 

 

[…] Di un classicismo ancor più elusivo è la lirica di Sandro Guarneri. Fin dalla prima raccolta (Sole roggio, 1952) la sua poesia si caratterizza per grande compostezza classica e ricerca ritmico-melodica. Il paesaggio alpino, spesso trasfigurato in immagini e citazioni topiche, fa da sfondo al dibattersi dell'anima tra volo e caduta, tra idealizzazione e scontro con la brutale realtà del secolo. Anche nelle raccolte successive, laddove il Guarneri accoglie tra i motivi della sua lirica "occasioni" del presente e dell'attualità (soprattutto nell'ultima raccolta dal programmatico titolo Forse col canto, 1995), lo fa con una sorta di filtro letterario, non disgiunto da un’aperta diffidenza verso la caoticità, lo schiamazzo della cronaca, del "nuovo", riproponendo l'arte e la poesia come valori eterni, capaci di ridare all'uomo la perduta dignità […]

 

 

 

Passeggiata a Bolzano (Sandro Guarneri)

 

Tra i poeti del gruppo bolzanino maggiormente caratterizzati da un quasi programmatico atteggiamento di evasione dal confronto diretto con la realtà (e con la cosiddetta "modernità”) si colloca Sandro Guarneri, la cui poetica è stata sin dagli esordi orientata a un'idealizzazione e trasfigurazione dei dati del presente. Anche in questa “Passeggiata a Bolzano” l'attenzione dell'autore si sposta dalle iniziali "strade ben note" e dal paesaggio naturale, ad una meta ideale trascendente, in un movimento che da un lato è di astrazione dalle sensazioni contingenti ("disciolgo i passi dalla mente/e dalla vista l'udito") e dall'altro di interiorizzazione ("fra me pensando") e, infìne, di definitiva trasposizione in un “altro” mondo ("alle isole dei sogni mi sospinga").

Si notino anche l'estremo controllo formale della versificazione, che procede su un calco sintattico classicistico, e l'elezione del lessico, letterario e arcaicizzante ("erta", "lidi", "flutti", "aeree")

 

 

Da Cadenze del tempo, Guido Miano Editore, Milano 1981.

 

 

Passeggiata a Bolzano

 

 

Talvolta all’imbrunire m'incammino

per le strade a me note

e sostando negli angoli saluto

nuove fonti di luce

tra le vette che spargono al tramonto

le rose su Bolzano;

e appena salgo un'erta, dove tace

ogni rumore e l'atmosfera è pura,

mi si rinfranca l'anima

e agli orecchi risuona la mia voce:

 

"Sull'inquinata terra

cerca con inesausta fede il cielo

e l'aria delle stelle

respira avvolta ai fiocchi delle nuvole

e le conchiglie ascolta

in altri lidi udite

ed oltrepassa il buio, quando l'ala

delle perdute favole

sull'infinita chiarità dei flutti

esultante veleggia”.

 

Così disciolgo i passi dalla mente

e dalla vista l'udito e mi perdo

oltre i bilingui segni

fra me pensando quale unica idea

dalla folla mi levi

e superate le aeree cime

e navigato il mare

silenzioso naufrago

alle isole dei sogni mi sospinga.

 

 

 

 

NOTA BIBLIOGRAFICA

 

Sandro GUARNERI (Pontebba/Udine 1925-Bolzano 2012)

 

Raccolte liriche

Sole Roggio, Gastaldi, Milano 1951. - Cadenze del tempo, pref. di Bruno Maier, Guido Miano ed., Milano 1981. - L'ora tarda, Vincenzo Lo Faro ed., Roma 1986. - Sentieri tra i rovi, Istituto Propaganda Libraria, Milano 1991. -Forse col cant , Guido Miano ed., Milano 1996 – Sulle guglie del tempo, Gabrielli, Roma, 1999.

 

Saggistica

Neoclassicismo e classicità in Alessandro Manzoni, Antonio Lalli ed., Poggibonsi 1977. - Francesco Petrarca e l'epistolario, Antonio Lalli ed., Poggibonsi 1979. - Poesia e poetica: da Omero a Eliot, Ospedaletto Pisa, 1996. – Umberto Saba e la critica, Campanotto, Pasian di Prato 1998.