LA DIFESA DELL'ITALIANITÀ

L'UFFICIO PER LE ZONE DI CONFINE

A BOLZANO, TRENTO E TRIESTE (1945-1954)

                                                                                            

a cura di Diego D’Amelio, Andrea Di Michele,

Giorgio Mezzalira

il Mulino, Bologna 2015 - ISBN 978-88-15-25142-8

 

 il Mulino 2015

 

L’Ufficio per le zone di confine (Uzc), attivo dal 1947 al 1954 sotto la responsabilità politica del giovane sottosegretario alla Presidenza del consiglio Giulio Andreotti, rappresenta una fonte di assoluto rilievo per comprendere la storia delle aree italiane di frontiera, nella fase di transizione del secondo dopoguerra. L’Ufficio fu infatti il laboratorio in cui si studiarono le politiche relative alle regioni di confine e il terminale incaricato di applicarvi le strategie del governo. L’Uzc operò in contesti complessi come quelli dell’Alto Adige e della Venezia Giulia, connotati dall’emergere di questioni che mettevano in discussione la stessa sovranità italiana su quei territori. Sulla base dello studio della documentazione dell’Ufficio, recentemente riordinata e messa a disposizione dall’Archivio della Presidenza del consiglio, le ricerche qui proposte – di studiosi di lingua italiana, tedesca e slovena provenienti dalle rispettive aree di confine – permettono di evidenziare similitudini e divergenze delle scelte di Roma nella «difesa dell’italianità» delle frontiere.

 

 

INDICE

 

 

Prefazione

 

L'Italia e il governo delle frontiere (1918-1955). Per una storia dell'Ufficio per le zone di confine, di Andrea Di Michele

 

 

PARTE PRIMA: L'ALTO ADIGE E IL TRENTINO

 

L'elaborazione del Primo statuto di autonomia della regione Trentino-Alto Adige e le carte dell'Ufficio per le zone di confine, di Luigi Blanco

 

Il problema dell'Alto Adige/Südtirol nei rapporti italo-austriaci (1945-1955), di Leopold Steurer

 

Identità e confine in Alto Adige: il ruolo dei partiti politici, di Günther Pallaver

Una seconda italianizzazione forzata? L'immigrazione italiana in Alto Adige dal 1945 al 1955, di Giorgio Mezzalira

 

Terra e italianità. L'Ente Nazionale per le Tre Venezie tra fascismo e repubblica, di Andrea Di Michele

 

Una denazificazione posticipata. Le riopzioni del 1948 e il procedimento di esclusione dalla cittadinanza italiana, di Stefan Lechner

 

Strategie e forme per la «propaganda di italianità» nell'Alto Adige del dopoguerra, di Carlo Romeo

 

Italiani o tirolesi? I trentini visti da Roma (1945-1948), di Lorenzo Gardumi

 

Un'identità di confine. Il Trentino dal nesso asburgico all'autonomia regionale, di Maurizio Cau

 

 

PARTE SECONDA: LA VENEZIA GIULIA

 

Roma e Belgrado nel complicato dopoguerra adriatico: avversari per scelta, amici per necessità, di Massimo Bucarelli

 

Per quale italianità? La nuova mitologia della patria al confine orientale nel secondo dopoguerra, di Anna Maria Vinci

 

Italiani e sloveni: cent'anni di rapporti conflittuali (1848-1954), di Jože Pirjevec

La difesa di Trieste. Strategie e culture politiche delle forze italiane nella battaglia per il confine orientale (1945-1954), di Diego D'Amelio

 

Il «filo nero»: violenza, lotta politica, apparati dello Stato al confine orientale (1945-1954), di Anna Millo

 

L'azione della Jugoslavia e delle forze filo-jugoslave della Venezia Giulia nella lotta per il nuovo confine italo-jugoslavo 1945-1954, di Nevenka Troha

 

Il «nemico» visto da Roma. Sloveni, comunisti e indipendentisti nello sguardo dell'Ufficio per le zone di confine, di Patrick Karlsen

 

Da Roma alla Zona B. Il Comitato di liberazione nazionale dell'Istria, l'Ufficio per le zone di confine e le comunità istriane tra informazioni, propaganda e assistenza, di Irene Bolzon

 

Tra le due sponde adriatiche: il ruolo dell'Ufficio Venezia Giulia nell'esodo da Pola, di Roberto Spazzali

 

Frontiere di transizione. Il lungo dopoguerra dei confini italiani fra eredità, emergenze e distensioni, di Diego D'Amelio