Civiche Raccolte Storiche di Milano

Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca

Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano

INFO +39 02 884 62330 / 45924

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. |

www.civicheraccoltestoriche.mi.it

 

 

 

 

DAVANTI ALLA GUERRA EUROPEA

Milano tra neutralismo e interventismo

1914-1915

 

 

Giornata di Studio | 4 novembre 2014

Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

via Borgonuovo 23 - Milano

 

 

Un’ampia storiografia ha ormai da tempo consolidato l’immagine di Milano come centro nevralgico della Grande guerra italiana. Ancora prima della mobilitazione industriale e propagandistica, il capoluogo lombardo è stata una delle piazze politiche decisive nell’anno della neutralità. Per quanto minoritario senza l’interventismo rivoluzionario e di “sinistra”, l’entrata in guerra dell’Italia avrebbe infatti assunto i caratteri nazionalisti e/o monarchici della piazza per esempio romana. In un certo senso Milano, con i suoi scontri drammatici tra interventisti e neutralisti, con le sue manifestazioni di massa, con la sua retorica politica intrisa di accenti futuristi, è forse la città che più di tutte ha impresso un passo novecentesco alla guerra italiana, anticipando i segni di una modernità che il conflitto e il dopoguerra renderanno di portata nazionale.

Tornare ai mesi della neutralità a Milano è l’obiettivo di questo convegno organizzato dalle Civiche Raccolte Storiche di Milano, dal Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca e dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano, anche nel ricordo di Alceo Riosa che, storico dell’Università di Milano, al tema della Grande guerra a Milano si era molto dedicato. Il convegno sarà l’occasione per ripercorrere alcuni ambiti, passaggi e luoghi decisivi del palcoscenico milanese tra l’estate del 1914 e il maggio del 1915. In primo luogo un quadro della vita politica e istituzionale che proprio pochi mesi prima dell’attentato di Sarajevo registrò un importante cambiamento con la campagna elettorale per le elezioni comunali e la vittoria della coalizione guidata dall’avvocato socialista Emilio Caldara. Come di peso nazionale è ovviamente il dibattito drammatico dentro la Partito socialista che proprio nel centro lombardo visse al suo intero la frattura più lacerante e fatale tra favorevoli e contrari al conflitto. Il carattere nazionale (e internazionale potremmo aggiungere) della mobilitazione milanese non può che essere confermato dal più milanese e italiano dei quotidiani dell’epoca (come del resto di oggi), il «Corriere della Sera» che alla battaglia interventista fornì non poco sostegno.

Ma per illuminare il ruolo strategico di Milano, è forse bene guardare anche a una esperienza molto locale. I volontari di guerra italiani trovarono proprio nel capoluogo lombardo il loro principale snodo organizzativo e politico. All’interno di un quadro dominato dalla tradizione repubblicana, massonica e filo francese (molto milanese), Milano vide infatti la trasformazione del mito della sorella latina in vera azione politica e militare diventando un avamposto delle avanguardie interventiste. E di certo un contributo per nulla marginale può venire da una analisi del ricco panorama degli spettacoli che a Milano, città di teatri e sale, videro la guerra come protagonista delle tante messe in scena. Non va tuttavia dimenticato che se Milano fu il centro dell’interventismo di sinistra, fu anche città che mise in campo un neutralismo davvero popolare. Non necessariamente collegata al mondo socialista o anarchico, e agli ambienti cattolici, una parte della cittadinanza milanese manifestò platealmente il suo rifiuto alla guerra, organizzando forme ora pacifiche ora violente di resistenza al conflitto che sembrano in alcuni aspetti – anche in questo caso – anticipare pratiche politiche che il Novecento italiano sperimenterà in tutta la loro drammaticità.

 

 Corriere della Sera, 24 maggio 1915

 

PROGRAMMA GIORNATA DI STUDIO

Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, Sala Conferenze

 

 

ore 9.30

 

Presiede MARINA MESSINA, Comune di Milano

 

Introduce FULVIO CAMMARANO, Università degli Studi di Milano

 

Il palcoscenico della pace e della guerra: Milano tra“vario neutralismo” e “vario interventismo”

BARBARA BRACCO, Università degli Studi di Milano Bicocca

 

Per la pace, in vista della guerra. La giunta Caldara nel periodo della neutralità

MAURIZIO PUNZO, Università degli Studi di Milano

 

Il Partito socialista di fronte alle scelte della guerra

GIOVANNI SCIROCCO, Università degli Studi di Bergamo

 

Il mondo cattolico milanese tra la pace e la guerra

ALFREDO CANAVERO, Università degli Studi di Milano

 

ore 14.30

 

Presiede MARIA LUISA BETRI, Università degli Studi di Milano

 

"O sui campi di Borgogna o a Trento e Trieste": la breve epopea garibaldina del 1914-1915

MARCO CUZZI, Università degli Studi di Milano

 

Lo “spettacolo” della guerra. L’intrattenimento a Milano

TERESA BERTILOTTI, Università degli Studi di Milano Bicocca

 

Davanti alla guerra. Il “Corriere della Sera” e la battaglia per l’intervento

LORENZO BENADUSI, Università degli Studi di Bergamo

 

Riflessioni conclusive BRUNELLO VIGEZZI, Università degli Studi di Milano