SILVIA CAMPANTICO

Sogno Passione Realtà. La vita di Bartolo Zagami nella storia di Lipari

© CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI

Messina 2013 – ISBN 889708808-2

 

 

Nel 1926 fu costituita la S.E.L. (Società Elettrica Liparese) e fu inaugurata la centrale elettrica grazie alla passione di Bartolo Zagami (Alicudi 1900- Lipari 1989), l’imprenditore che aveva saputo trasformare un sogno in realtà, favorendo lo sviluppo e il progresso dell’arcipelago eoliano. Testimonianze, foto e rassegna stampa dell’epoca arricchiscono questa prima pubblicazione della collana Storie Eoliane promossa dal Centro Studi per ricordare gli eoliani illustri che hanno lasciato un’impronta nella storia delle Isole Eolie e del mondo.

 

 Centro Studi Lipari 2013

 

Dal cap. I

 

Noi dormivamo ancora; ad un tratto fummo svegliati dal tremore dei vetri e dal letto fummo sbalzati subito a terra. Pioveva a dirotto, il cielo era nerissimo. Tutti in famiglia ci mettemmo a gridare: "È il terremoto, aiuto!", mentre da ogni parte altre voci invocavano "Aiuto! Soccorso!". Un brivido di morte ci fece tremare per qualche minuto. L'armadio della nostra camera da letto cadde con gran fracasso. Fuggii in camicia come una pazza seguendo mio fratello e mia sorella; ma sulla via ci perdemmo. Trovai altri che fuggivano e gridavano... mentre sulle vie cadevano balconi, muri, finestre e l'acqua era tanta che affondavamo fino alle ginocchia. Verso la marina il fango era enorme. Il mare mugghiava sinistramente; la passeggiata era tutta un lago. Come giunsi al porto non so: fui spinta da urti, da braccia ignote e da ignota forza... Mi sentivo correre dietro la morte. Temevo di soccombere, di cadere, di essere travolta nella fanghiglia, nell'acqua: Mio Dio, qual terrore! Dove saranno mio fratello Carlo, mia sorella Carmela? (1)

 

Nel primo mattino del 28 dicembre 1908 le città di Messina e Reggio Calabria si sgretolarono sulla terra scossa dal terremoto. Erano stati trentasette lunghi secondi a fare di due antiche città un cumulo di macerie. Dolore e sofferenza dilagarono ovunque e la popolazione passò dal sonno alla tragedia: il terremoto di Messina raggiunse il decimo grado della scala Mercalli e un violento maremoto devastò le coste.

Le vie di comunicazione stradali e ferroviarie, le linee telegrafiche e telefoniche furono immediatamente interrotte. All’improvviso l'illuminazione venne a mancare, agli scoppi e incendi si aggiunsero i danni provocati dal maremoto che si manifestò con l’impatto di ondate devastanti sulle coste.

Dal dramma del terremoto iniziala storia di Bartolo Zagami, l'uomo che nel 1926 portò l’elettricità e la luce, favorendo lo sviluppo e il progresso dell’isola di Lipari. Il 28 dicembre 1908 Bartolo aveva solo otto anni e si trovava ad Alicudi. Nato il 12 gennaio 1900, era il secondogenito di Bartolomeo e Maria Giuseppa Zagami che avevano altri quattro figli: Salvatore, Carmela, Vittorio e Leopoldo. Ufficiale postale, Bartolomeo e la sua famiglia conducevano anche un piccolo negozio di generi alimentari. Da sempre abitavano ad Alicudi, forse l’isola più aspra e difficile di tutto l'arcipelago eoliano, una roccia in mezzo al mare senza tempo.

Bartolo trascorse la sua infanzia in questo luogo sperduto che agli inizi del Novecento contava circa ottocento abitanti, quasi completamente isolati, fuori dalle grandi rotte commerciali e raggiunti da una nave una volta alla settimana, con il favore dei venti […]

 

 

 

 Centro Studi Lipari 2013

 

 

Dal cap. II

 

[…] L'illuminazione prevista consisteva in346 lampade (282 a Lipari e 64 a Canneto) collocate entro un perimetro del territorio, secondo le indicazioni dell'Amministrazione Comunale. Il 3 gennaio 1926 Iolanda Saltalamacchia posò la prima pietra per la costruzione della centrale nella zona di Marina Lunga, destando curiosità nella popolazione che vedeva con diffidenza un cantiere al posto dei campi coltivati.

Nonostante le difficoltà iniziali, il 26 settembre 1926 fu possibile accendere la luce elettrica. Il sogno di un uomo avviava Lipari al nuovo, al progresso e alla civiltà del suo tempo.

La notizia raggiunse subito la stampa siciliana e su L'Eco del 29 settembre 1926 fu pubblicato l'articolo "Inaugurazione della luce elettrica" (2).

 

Con grande solennità e con immenso concorso di popolo si svolse ieri la cerimonia per l'inaugurazione della luce elettrica in questa ridente cittadina, magica terra sacra alla poesia ed eternamente baciata dal sole.

Alle 76,30 ebbe inizio l'inaugurazione della centrale termo-elettrica in presenza di tutte le Autorità cittadine, di molti invitati e di un grande stuolo di eleganti e distinte signore e signorine.

Fra un religioso silenzio il Rev. Paino Onofrio impartì la benedizione mentre la musica intonava la marcia Reale e dalla folla partivano grandi applausi.

Dopo l'inaugurazione il Rev. Paino pronunziò un bellissimo discorso d'occasione a cui fecero seguito il Sig. De Luca e l’infaticabile Sig. Bartolo Zagami a nome della Società.

Quindi la distintissima Signorina Iolanda Saltalamacchia dopo di avere rotto la rituale bottiglia di champagne accendeva la luce mentre la musica intonava la marcia Reale fra un immenso delirio di applausi ed un entusiasmo indicibile. Dopo la cerimonia furono offerti agli intervenuti gelati e dolci a profusione […]

 

 

 

NOTE

 

1.     Testimonianza di Antonietta Lipori, in “Corriere della sera”, 29 dic. 1908.

2.    “L’Eco della Sicilia e delle Calabrie”, 29 sett. 1926.