Autore: Carlo Romeo

Rif. bibl: Romeo, Carlo, “Christoph Hartung von Hartungen(1955-2013)”, in “Studi Trentini. Storia”, a. 92, n. 1 (2013), pp. 303-304.

 

 

 

 

 

 

RICORDO DI CHRISTOPH HARTUNG VON HARTUNGEN

 

di Carlo Romeo

 

La notizia della prematura scomparsa di Christoph Hartung von Hartungen (23 febbraio 2013) ha destato grande cordoglio nel mondo della cultura regionale. Era nato a Bressanone il 9 gennaio 1955 da una famiglia di lontane origini viennesi trasferitasi in Tirolo verso la metà del XIX secolo. Dopo aver trascorso l’infanzia a Siusi allo Sciliar (Castelrotto), aveva frequentato il ginnasio-liceo dei Francescani a Bolzano. Laureatosi in Lettere a indirizzo storico presso l’università di Innsbruck, aveva poi ottenuto il diploma di archivistica presso l’Archivio di Stato di Bolzano. Per lunghi anni si era quindi dedicato al lavoro d’archivio a Monaco di Baviera e soprattutto a Bolzano, dove contribuì a porre le basi per la valorizzazione dell’archivio storico comunale.

Dal 1988 insegnò presso il Liceo in lingua tedesca Walther von der Vogelweide di Bolzano, dapprima Tedesco e Latino e quindi Storia e Filosofia. Dal 1998 fu membro del Consiglio Scolastico Provinciale di Bolzano, di cui fu eletto presidente nel 2006. Attivissimo nell’associazionismo culturale sia di lingua tedesca che italiana, Christoph von Hartungen partecipò a innumerevoli iniziative (convegni, pubblicazioni, mostre, elaborazione di materiali, seminari ed escursioni) degli Istituti pedagogici tedesco, italiano e ladino, dell’Arbeitskreis Südtiroler Mittelschullehrer (ASM), del Bodenseekreis der Internationalen Gesellschaft für Geschichtsdidaktik, della Michael Gaismair Gesellschaft, della sezione sudtirolese del Tiroler Geschichtsverein, della Südtiroler Hochschülerschaft e di altri enti ancora.

 

 Christoph Hartung von Hartungen (1955-2013)

 

Era molto conosciuto anche in Trentino dove coltivò intensi rapporti con quasi tutte le istituzioni, i circoli e i gruppi della ricerca storica, collaborando a riviste come “Materiali di lavoro”, “Archivio trentino di storia contemporanea” e “Studi trentini di scienze storiche” di cui era membro del comitato redazionale.

Oltre che in campo sindacale, fu attivo anche in politica, dapprima tra i socialdemocratici poi nelle liste dei Verdi/Grüne di cui fu consigliere comunale a Siusi e a Bolzano.

Tratto caratteristico del lavoro storiografico di Christoph era la grande varietà di prospettive utilizzate nei suoi studi. Essa derivava dalla grande preparazione e curiosità che dispiegava nei più diversi campi, dalla storia antica e medievale a quella moderna e contemporanea, dalla storia istituzionale e militare a quella sociale ed economica. Nelle sue pubblicazioni si coglie, da un lato, la capacità di grandi, solide sintesi generali e, dall’altro, l’amore per il dettaglio, per le sfumature così importanti nelle storie locali. Proprio in virtù della sua capacità di far interagire micro- e macrostoria, la sua preziosa collaborazione fu ricercata per l’allestimento di numerosi Dorfbücher.

Christoph fece parte di quel gruppo di studiosi sudtirolesi che, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, riuscirono a imporre attraverso i loro risultati storiografici un nuovo indirizzo alla storia contemporanea locale, fino ad allora condizionata da ritardi, rimozioni e acritiche mitizzazioni. Rivolse il suo interesse a tutti gli snodi più controversi di questa storia: i conflitti nazionali nel Tirolo ottocentesco, la Prima guerra mondiale coi suoi miti, la politica fascista in Sudtirolo, le opzioni e il nazismo, il periodo dell’Alpenvorland, le tensioni etniche del secondo dopoguerra.

Grande attenzione pose nel definire nel modo più preciso le figure e i modelli tradizionali dell’identità tirolese, mettendone in luce il contrasto tra la realtà del contesto storico e le stratificazioni ideologiche del “mito”. Così fece, ad esempio, per Michael Gaismair e Andreas Hofer.

Molto gli si deve anche in campo divulgativo. Nel 1985 elaborò insieme a Reinhold Staffler il primo “manuale” sulla storia contemporanea sudtirolese concepito con criteri scientifici e con un apparato di documenti commentati.

Lontanissimo da atteggiamenti ideologici e diffidenze preconcette, Christoph era naturaliter uomo del dialogo e della collaborazione. Questo suo ruolo era favorito da un carattere aperto e generoso e da un atteggiamento sempre curioso e disponibile all’ascolto e al confronto. Tutti venivano conquistati dal suo raffinato sense of humor in cui si rispecchiavano le doti di intelligenza ed equilibrio.

La Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e la rivista “Studi Trentini. Storia” esprimono la più affettuosa vicinanza ai familiari di Christoph Hartung von Hartungen, in particolare alla moglie Dorothea e alla figlia Charlotte.