Il volume “New writing Italia: dieci pezzi non facili di teatro”, pubblicato dalla casa editrice Editoria&Spettacolo di Spoleto, contiene anche “Avevo un bel pallore rosso” di Angela Dematté.
Sarà presentato a Rovereto, con la partecipazione di Angela Dematté e Andrea Castelli, presso la libreria Blulibri, martedì 6 marzo, alle 17.30, prima che alle 21 lo spettacolo vada in scena al Teatro Melotti
Angela Dematté a Rovereto
di Roberto Antolini
Angela Dematté (n. 1980) si è appassionata al teatro durante il periodo del liceo, recitando in modo amatoriale con la filodrammatica di Vigolo Vattaro, dove è nata. Ma lo ha poi scelto come professione, trasferendosi a Milano per diplomarsi presso l’Accademia e cominciando a lavorare con registi importanti, calcando sia le scene teatrali (finalista al Premio della Stampa come miglior attrice giovane per una interpretazione di Euripide presso il Teatro Greco di Siracusa nel 2005), che quelle cinematografiche (in questo campo sta collaborando anche con la Trentino Film Commission).
Nel 2009 partecipa al prestigioso Premio Riccione per il Teatro con un suo testo ispirato alla storia di Mara Cagol, (studentessa trentina di sociologia, poi moglie di Renato Curcio e tra i fondatori delle BR) e vince clamorosamente il primo premio. Nel 2010 il testo - intitolato Avevo un bel pallore rosso – è stato prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano e portato in scena dalla stessa Dematté e da Andrea Castelli (per la regia di Carmelo Rifici), prima in regione e poi fuori, con importanti passaggi nei teatri di Milano e Roma.
Ne è venuto fuori uno spettacolo di grande intensità, nel quale il dramma degli anni di piombo è sullo sfondo, ma non compare direttamente in scena. In primo piano c’è il rapporto fra la figlia che prende una strada senza vie d’uscita, accecata dall’ideologia, e suo padre, che la vede scomparire nei gorghi di una Storia sbagliata, senza poterci far nulla. Una intensa, ed intima, storia di rapporti famigliari lacerati da eventi drammatici. Tutto questo in dialetto trentino, e non è cosa di poco conto. Non era praticamente mai successo che un testo in dialetto trentino (che è parlato solo da 400.000 persone e non ha certo la tradizione letteraria di altri dialetti, come il milanese e il romano) venisse accolto con questo favore sulle scene dei migliori circuiti teatrali professionistici nazionali. Il dialetto usato in questo testo è un trentino un po’ standardizzato (senza coloriture troppo marcate, folkloristiche), una lingua viva della quotidianità famigliare, giocata in contrasto con l’italiano stereotipato degli astratti documenti brigatisti che pian piano affiorano dalla pieghe più riposte della storia. Ma in questo testo la tradizione del teatro dialettale trentino non vive solo nella dimensione verbale. C’è proprio tutta anche nella tipologia dei personaggi e negli snodi narrativi: il confronto vecchi/giovani, dove i vecchi sono portatori di autoironica saggezza e i giovani di concitazione da inesperienza, è una delle figure tipiche del teatro dialettale trentino. Solo che qui il confronto non finisce bene, la storia non si compone, alla fine, nella comprensione reciproca.
Il teatro non è qui luogo di svago edificante, non è semplicemente divertente, ma sulla scena irrompe la realtà con i suoi drammi irresolubili, e l’arte teatrale si fa intensa forma di conoscenza, anche della contraddizione. La Dematté porta qui a maturazione – tramite un doppio salto mortale - proprio le sue radici da filodrammatica trentina, fino alla dimensione della autentica testimonianza artistica, universale, in grado di parlare anche al di là dell’ambito originario di questo linguaggio teatrale. Non a caso il compagno di viaggio ideale – perfetto – per questa operazione è proprio un drammatico Andrea Castelli, il maggior erede della tradizione del teatro dialettale trentino.
Ora “Avevo un bel pallore rosso” è stato anche pubblicato nel volume “New writing Italia: dieci pezzi non facili di teatro” dalla casa editrice Editoria&Spettacolo di Spoleto. Sarà presentato a Rovereto, presente Angela Dematté e Andrea Castelli, presso la libreria Blulibri, martedì 6 marzo, alle 17.30, prima che alle 21 lo spettacolo vada in scena al Teatro Melotti.