BOMBE NEL PARADISO DELLE VACANZE

giovedì, 27/09/2012

Schloss Trauttmansdorff, Sala Deuster, ore 20.00

 

Attentati e forze militari hanno caratterizzato gli anni ´60 in Alto Adige. In occasione della Giornata mondiale del turismo, il 27 settembre Paul Rösch e lo storico Hans Heiss discuteranno, a partire dalle ore 20 al Touriseum a Merano, degli effetti degli attentati sul turismo internazionale e locale.

Lo storico Hans Heiss parlerà in generale degli effetti degli attentati e degli attacchi nei luoghi di ferie in ambito internazionale. Per l´occasione Paul Rösch, direttore del Touriseum, si concentrerà sui concreti effetti degli attentati, avvenuti negli anni ´60, al turismo altoatesino. Come hanno reagito gli albergatori? E i turisti?

 

 

BOMBEN IM FERIENLAND

Donnerstag, 27.09.2012

Schloss Trauttmansdorff,Deustersaal, 20.00 Uhr

 

Der Historiker Hans Heiss setzt sich an diesem Abend generell mit den Auswirkungen von Attentaten und Anschlägen auf Urlaubsregionen im internationalen Bereich auseinander. Anschließend wird der Direktor des Touriseums Paul Rösch in seinem Vortrag auf die konkreten Auswirkungen der Attentate der 1960er auf den Tourismus in Südtirol eingehen. Wie haben die Hoteliers auf die Anschläge reagiert? Wie die Touristen?

 

Touriseum, Merano

Geschichte und Region/Storia e Regione, XX (2011), n. 1

 

 

Geschichte und Region / Storia e Regione

20. Jahrgang, 2011, Heft 1 – anno XX,2011,n. 1

Faschismus an den Grenzen/Il fascismo di confine

Herausgeber/a cura di Giorgio Mezzalira e Hannes Obermair

 

 

 

INHALT / INDICE

 

 

Editorial / Editoriale

 

Faschismus an den Grenzen / Il fascismo di confine

 

Raoul Pupo

Il fascismo di confine. Una chiave interpretativa per un approccio comparativo

 

Anna Maria Vinci

Il fascismo al confine orientale. Appunti e considerazioni

 

Tullio Omezzoli

Valle d’Aosta e fascismo: dalla incompatibilità costituzionale all’armonia prestabilita

 

Stefan Lechner

Zwischen Brenner und Salurn: Die Grenzen des Faschismus in Südtirol

 

 

Aufsätze / Contributi

 

Carlo Romeo

Archivi e documentazione nazionale tra le due guerre in Alto Adige

 

Massimo Bertoldi

Teatro di massa, propaganda e italianizzazione. Il Carro di Tespi in Alto Adige (1930-1943)

 

 

Forum

 

Rolf Steininger

Die Feuernacht und die internationale Reaktion: Deutschland, Österreich und ltalien

 

Leopold Steurer

Die ,,Feuernacht“ : Hintergründe und Scheitern einer Strategie

 

Carlo Romeo

Il confine sotto attacco. La "Notte dei Fuochi" nella storiografia e pubblicistica italiana

 

Hans Karl Peterlini

Methode und Urteil. Die Feuernacht in den Deutungen der Geschichtswissenschaft: eine Auseinandersetzung

 

Christine Reinle

Ansitz - Freihaus - Corte Franca. Bauliche und rechtsgeschichtliche Aspekte adeligen Wohnens in der Vormoderne. Ein Tagungsbericht

 

Thomas Geldmacher

90 Jahre Peinlichkeit. Die ,,Republikausstellung" 2008 und der langsame Tod des ,,Hauses der Geschichte" oder Rezension über Stefan Karner/Lorenz Mikoletzky (Hgg.), Österreich. 90 Jahre Republik. Beitragsband der Ausstellung im Parlament

 

 

Rezensionen / Recensioni

 

Andreas Faistenberger, Die Faistenberger. Eine Tiroler (Künstler-) Familie der Frühen Neuzeit

(Leo Andergassen)

 

Thomas Albrich, Goldjäger aus Tirol. ,,Von Kitzbühel nach Kalifornien über Kufstein“. Das Tagebuch des Joseph Steinberger 1851/52

(Ellinor Forster)

 

Giuseppe Ferrandi/Günther Pallaver (HgS.), Die Region Trentino-Südtirol im 20. Jahrhundert, Bd. 1: Politik und Institutionen

(Harald Dunajtschik)

 

Andrea Bonoldi/Andrea Leonardi (eds.), Recovery and Development in the EuropeanPeriphery (1945-1960)

(Luca Mocarelli)

 

Franco Cagol/Silvano Groff/Marco Stenico (a cura di), Il Landlibell del 1511 negliarchivi trentini

(Gustav Pfeifer)

 

Albert Fischer, Das Priesterhaus in Meran 1801-1807. Ergebnis einer späten tridentinischen Umsetzung und intensiver Bemühungen des Churer Episkopats um eine diözesaneigene Bildungsstätte

(Helmut Alexander)

 

Friedrich Stepanek, ,,Ich bekämpfte jeden Faschismus“. Lebenswege Tiroler Spanienkämpfer

(Matthias Röhrs)

 

Claudia Schlager, Kult und Krieg. Herz Jesu - Sacre Coeur - Christus Rex im deutsch-französischen Vergleich 1914-1925

(Andrea Sarri)

 

MOZART A STRISCE: IL GENIO MOZARTIANO

RACCONTATO A FUMETTI

DA MILO MANARA A TOPOLINO

 

 

23 agosto-23 settembre 2012 - Galleria Civica di Bolzano, Piazza Domenicani – Bolzano

Info: www.associazionemozartitalia.org – Ingresso libero

Orari: da martedì a venerdì 10.00-12.30 / 16.00-19.30.

Sabato e domenica: 10.00-18.00. Lunedì chiuso

 

 

 

Mozart a strisce

 

 

 

    L’Associazione Mozart Italia di Bolzano/Mozart Gesellschaft Bozen, in collaborazione con WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano e Associazione Mozart Italia (sede nazionale di Rovereto), portano alla Galleria Civica di Bolzano una mostra decisamente unica nel suo genere dedicata a un Mozart piuttosto insolito, quello raccontato dai fumetti e dai cartoni animati in quasi cento anni di grafica e disegni. Dal tratto elegante di un maestro come Milo Manara (con l’esposizione di otto stupende tavole originali) alle simpatiche avventure disneyane di Topolino e DoubleDuck (con le tavole originali della storia ispirata a Don Giovanni pubblicate su Topolino lo scorso dicembre in occasione della Prima della Scala), dalla biografia a fumetti edita da Il Giornalino alle versioni “fumettose” delle sue opere più celebri, dai capolavori d’animazione di Luzzati (Il flauto magico) e Cavandoli (la Linea) fino alle formichine di Fabio Vettori che raccontano i viaggi in Italia del Salisburghese (Bolzano compresa), passando per le avventure di Geronimo Stilton, la mostra offre una colorata galleria di immagini per raccontare la vita, l’arte e il mito di uno dei compositori più celebrati del mondo. La mostra, a cura di Enrico Ercole, non è solo fumetto ma comprende anche la grafica, con l’esposizione di opere mozartiane del designer Nicola Russo. La mostra è realizzata con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e alla Convivenza del Comune di Bolzano e con il sostegno di UNIQA Assicurazioni.

 

 

La mostra

Il percorso della mostra parte dalle tavole che Milo Manara, una delle matite più celebrate del nostro fumetto, ha realizzato nel 2006 per l’elegante volume "Pentiti!": otto originali che raccontano il lato più “malandrino” del Genio di Salisburgo con particolare attenzione agli anni che lo videro impegnato nella composizione di “Don Giovanni”.

 

 

 

Tavola di Milo Manara (2006)

 

  Il viaggio continua poi con le pagine tratte dall’accurata biografia mozartiana a fumetti edita da Il Giornalino nel 1991 in occasione del 200° anniversario della morte del compositore. Una ricorrenza che convinse un colosso come la Disney a dedicargli la storia Topolino e l’Eredità di Mozart (1991) di cui saranno esposte alcune riproduzioni delle pagine più “mozartiane”, quelle in cui il topo più famoso del fumetto si fa teletrasportare nella Vienna del XVIII secolo per incontrare Wolfgang!

Grazie alla preziosa collaborazione di The Walt Disney Company Italia, si possono ammirare anche le tavole originali della storia DoubleDuck e il Convitato di Gesso, disegnata da Marco Mazzarello e sceneggiato da Fausto Vitaliano in occasione della prima del Teatro alla Scala lo scorso 7 dicembre. Fulcro della storia è l’opera del “Donnie Johnny”, un Don Giovanni in chiave contemporanea, diretta dal maestro Katakrash Badaboing. La rappresentazione diventata un guazzabuglio surreale dove il famoso Commendatore giudicante torna nelle inusuali vesti di un “convitato di gesso”, una statua alta tre metri e pesante una tonnellata e due. Ma Paperino, che si trova alla Scala di Milano per un’uscita romantica con la fidanzata, fiuta qualcosa di strano e indossa i panni di DoubleDuck, alla sua seconda missione scaligera, per svelare il mistero che si nasconde dietro la gigantesca statua.

Non poteva mancare un’avventura misteriosa targata Sergio Bonelli Editore. Ecco allora alcune tavole tratte dall’avvincente albo Il Mistero di Mozart (1991) della serie Martin Mystère: l’investigatore dell’impossibile si trova a indagare sul mistero della scomparsa del cranio di Franz Joseph Haydn scoprendo insospettabili collegamenti con le società massoniche di cui faceva parte anche Mozart. Sarà la musica salvifica di quest’ultimo a dipanare il mistero...

C’è anche Geronimo Stilton con le bellissime tavole originali del libro a fumetti Suonala ancora Mozart! (Piemme). Che cosa ci fa Geronimo Stilton a Milano, nell’anno 1770? E’ venuto in soccorso del giovane Wolfgang Amadeus Mozart, il geniale compositore, vittima dell’ultimo, perfido piano dei Gatti Pirati! Tra antichi strumenti musicali, casati nobiliari, preziosissimi spartiti e aringhe particolarmente puzzolenti, questo viaggio nel tempo si rivelerà un’avventura indimenticabile!

E siccome anche il cinema d’animazione ha attinto all’inventiva mozartiana, ecco due maestri assoluti come Osvaldo Cavandoli e Emanuele Luzzati: del primo saranno esposti i rodovetri del cortometraggio animato “Trazom” (1992) con protagonista la mitica Linea (quella della Lagostina) che per l’occasione veste i panni di Mozart cimentandosi in uno sgangherato concerto. Di Luzzati verranno invece proiettati alcuni estratti del lungometraggio d’animazione “Il flauto magico” (1978).

Lungo il percorso espositivo troviamo anche le tavole originali di Fabio Vettori con le sue laboriose e celebri formichine impegnate a raccontare i viaggi in Italia di Mozart e le trame delle opere scritte nel nostro Paese, opere realizzate per il libro “In Viaggio con Mozart. Italia 1769-1771” (Felici Editore).

A completare l’esposizione sono alcune opere di giovani promesse del fumetto italiano. Ecco dunque le coloratissime strisce della riduzione a fumetti de Il flauto magico realizzata nel 2006 da Davide e Lorenzo Garattini e Antonio Marini o le bellissime tavole che Luca Raimondo, Balance e Fattori hanno disegnato per il loro scabroso Don Giovanni (2004, G&M Editore). La matita di Maurizio Galia, autore dell’albo Requiem (1987), ci regala invece un’avvincente ricostruzione fumettistica degli ultimi giorni del compositore.

Chiudono il percorso alcuni “mozartini” d’autore realizzati da maestri del fumetto come Sergio Toppi, Athos Careghi, Sandro Dossi e dalla squadra Dentiblu. Non manca la serie di figurine Liebig che raccontano per immagini la vita del Salisburghese. In questo contesto è importantissimo e prestigioso il contributo dato da Gianluca Gugliotta, giovane disegnatore italiano recentemente entrato nella scuderia Marvel illustrando il volume “Dark Reign: Mister negative” con protagonisti personaggi mitici come l’Uomo Ragno, che per la mostra ha appositamente realizzato magnifiche tavole dedicate a Mozart.

La mostra ospiterà inoltre i migliori lavori partecipanti al concorso “Paint your Mozart” indetto dall’Associazione Mozart Italia di Bolzano e scelti dalla giuria presieduta da Milo Manara. Nel corso dell’inaugurazione, giovedì 23 agosto, alle ore 18.00, Milo Manara sarà presente per incontrare i suoi fans e raccontare la sua visione del personaggio Mozart. Nel corso della serata il disegnatore Mattia Dossi (autore anche del manifesto della mostra) presenterà il suo nuovo fumetto ispirato al soggiorno di Mozart a Bolzano, il 28 ottobre 1772, quando nel giro di una notte, preso dalla noia, il giovane compositore scrisse il Quartetto per archi in re maggiore Kv 155.

 

Ufficio stampa WOW Spazio Fumetto

Enrico Ercole

 

 

 

 

Mattia Dossi,

 

 

Forse anche noi abbiamo in comune qualcosa con Mozart: una provvidenziale e sostenibilissima leggerezza dell'essere, per la quale non trascorre giorno senza che ringraziamo il Creatore. Quella stessa leggerezza che ti permette, anche in mezzo al ciclone che ben conoscono tutti quelli che organizzino qualcosa nel campo dell'arte e dello spettacolo, di sorridere o di ricordarti, per dirla con Verdi, che, in fin dei conti, "tutto nel mondo è burla".

Così, quando, con Arnaldo Volani e Roland Buratti, abbiamo cominciato a pensare di ospitare anche a Bolzano quella miracolosa mostra del Museo del Fumetto di Milano che proponeva, prima e unica al mondo, una visione lieve e scherzosa, eppure sempre estremamente rispettosa, del grande Genio di Salisburgo, siamo sicuramente stati sostenuti in gran parte dal quel pizzico di follia, senza il quale ogni cosa rischia di ristagnare nell'ambito esclusivamente accademico. E abbiamo sentito idealmente accanto a noi anche lo spirito diWolfgang Amadeus.

Fin qui, la storia di tre maturi, o, se si vuole, attempati signori. Il fatto è che la musica di Mozart, ancor oggi, è contagiosa e, dove non arriva è solo per colpa di una scuola che nega ai suoi utenti il piacere e il diritto di godere adeguatamente del paradiso che essa rappresenta. Qualche volta arriva il personaggio-Mozart, o meglio, ciò che ne ha idealizzalo la letteratura, il cinema, una certa svagata tradizione: schegge talvolta impazzite, ma talora efficaci. E perché no il fumetto? E' allora che ti accorgi che non sono solo i capelli bianchi a trastullarsi con il Mito: quando incontri un Enrico Ercole, che nel "Mozart a strisce" s'identifica agevolmente e saporitamente, o un Mattia Dossi, che raccoglie entusiasticamente - e vince - la sfida di creare un'accattivante immagine per il manifesto di una mostra e per un concorso che spinga chiunque a dipingere il "suo" Mozart; e che da qui parte per un'operazione tanto frizzante, quanto sagace: quella di trasporre in tavole di fumetto il Mozart annoiato e rancoroso soggiornante a "Botzen" tra il 1769 e il 1772, ma non senza prima documentarsi ad una fonte indiscutibile, quella delle sue lettere e del più autorevole studioso mozartiano dei nostri tempi, Rudolf Angermüller, di Mozart concittadino ed esegeta inflessibile.

Allora: vada anche questa nuova creatura contemporanea, ad arricchire l'immane mole di scritti su W.A.M. ! e ci vada festosamente e gioiosamente, come forse sarebbe piaciuto anche a Lui. Oltretutto c'è anche il rischio che il Mozart di Mattia Dossi finisca nelle manine di un bimbo e che questo bimbo, grazie anche ai colori e alle fattezze cosi simpatiche e "normali" assegnate da un talentuoso disegnatore a un giovane come lui, solo di oltre due secoli e mezza fa, s'incuriosisca e desideri conoscerne la musica, il genio, la vita, il pensiero. Sarebbe una bella vittoria per la nostra amata, coltivata, incedibile leggerezza…

 

Andrea Bambace

Direttore Artistico

Associazione Mozart ltalia Bolzano / Mozart Gesellschaft Bozen

 

Uberto Bonetti: un futurista a Bolzano

 

Mostra dal 31.03.2012 al 24.06.2012

Presso la Galleria Civica di Bolzano, piazza Domenicani 18

Ingresso libero

Orari: da martedì a venerdì: 9.00-12.30 15.30-19.00

sabato e domenica: 10.00-18.00

lunedì chiuso

 

 

 

 

Città di Bolzano, Quaderni di Storia Cittadina 5

 

Uberto Bonetti (1909-1993), artista futurista viareggino, attivo come pittore, architetto, pubblicista, disegnatore di moda, scenografo cinematografico nel 1934 è in Trentino Alto Adige e a Bolzano, dove esegue molti studi e disegni della città 'moderna' che si stava allora costruendo a ritmo vertiginoso e dotando dei grandi monumenti voluti dal regime fascista, primo tra tutti il Monumento alla Vittoria, terminato nel 1928.

Nel 1936 Bonetti compie un secondo viaggio in Alto Adige. In questa occasione si dedica soprattutto a trarre spunti dai costumi tradizionali locali per la creazione di abiti e accessori per la Casa di Mode e Modellistica Villa di Milano.

La mostra presenta un'ampia panoramica della produzione di Bonetti degli anni Trenta. Le aeroviste di Bolzano, Merano, Trento e di alcuni paesaggi altoatesini, oltre agli studi dei costumi tradizionali locali sono per la maggior parte inediti e rappresentano pertanto un'importante occasione per conoscere un periodo di storia cittadina, tuttora controverso, attraverso gli occhi di un artista del tempo.

Mostra promossa ed organizzata dal Centro Studi e Ricerche Espressive di Pistoia in collaborazione con il Comune di Bolzano - Assessorato alla Cultura e alla Convivenza, Ufficio Servizi Museali e Storico-Artistici.

 

 

 

 

Da: Uberto Bonetti, Un futurista a Bolzano, a cura di Claudio Giorgetti e Silvia Spada Pintarelli, Quaderni di Storia Cittadina n. 5, Città di Bolzano/Archivio Storico, 2012, pp. 16-17.

 

 

 

U. Bonetti: Bolzano - Sintesi architettonica, 1934

 

 

 

 

 

Bonetti a Bolzano: viaggi di un futurista in Trentino Alto Adige

 

di Claudio Giorgetti

 

 

[…] Nel ciclo delle aeroviste dunque non potevano mancare città simbolo come Trento, Trieste e naturalmente Bolzano.

Nella primavera del 1934, dunque, Uberto Bonetti si risolve a compiere un viaggio nel Nord Italia. Attrezzato con tutto il suo armamentario artistico, bloc-notes, album, registri di computisteria, acquerelli,

tempere, oli, chine, penne, pennelli e macchina fotografica, si dirige verso il Trentino e l’Alto Adige, animato da una insaziabile curiosità e dal bisogno di vedere e verificare di persona quello di cui

tanto aveva sentito parlare. Perché di quei luoghi molto si era parlato e molto si stava ancora discutendo anche in territori vacanzieri come la Versilia, dove non erano pochi gli ospiti e i turisti provenienti da

quelle zone. Risalendo la penisola disegna particolari e scorci di città che serviranno a comporre le tavole per le aeroviste che va realizzando. Dedica particolare attenzione a Verona, cui riserva alcuni lavori evidenziando le arcate dell’Arena; si ferma sul lago di Garda dove, oltre a schizzare alcune

viste, scatta anche molte fotografie e compone una aerosintesi di Sirmione; poi prosegue per Rovereto, città di Fortunato Depero che Bonetti ben conosceva, e prosegue per Trento riempiendo i suoi bloc-notes di appunti grafici che serviranno successivamente alla realizzazione di molte tavole dedicate alla città. L’accento è posto sulle nuove architetture razionaliste che lo affascinano e lo interessano particolarmente sia come architetto, sia come ammiratore dei progettisti delle stesse.

Tra quelli che più apprezzava è doveroso ricordare Angiolo Mazzoni, bolognese di origini senesi e all’epoca divenuto l’architetto-ingegnere del Ministero delle Comunicazioni.

Alcuni studi di Bonetti sono dedicati anche alle case per ferrovieri realizzate dall’architetto lungo le linee altoatesine, a Chiusa (linea Verona–Brennero) nel 1927– 1928, e a quelle lungo le linee altoatesine vicino a Merano, sempre del 1927–1928.

Compiuti questi rilievi, Bonetti prosegue il suo viaggio e giunge a Merano, celebre luogo vacanziero frequentato ancora da una certe élite mitteleuropea. A Bonetti sono sempre piaciute le realtà frequentate

dall’aristocrazia, da personaggi famosi, dal “bel mondo”, luoghi caratterizzati da un certo lusso ma soprattutto da una certa eleganza che all’epoca, anche se non sempre, si coniugava anche ad un buon livello di cultura. A Merano sappiamo che si trovò a suo agio e qui realizzò molti schizzi e lavori più complessi. Passeggia lungo il Passirio, scatta fotografie, si reca alle corse al celebre ippodromo, esplora i dintorni visitando alcuni castelli. Poi si dirige verso Bolzano.

La città gli piace, lo affascina, lo coinvolge anche perché sta subendo un radicale cambiamento urbanistico che non riguarda tanto il nucleo storico, pregevole ed elegante e di cui subisce l’attrazione. Ma è verso la parte nuova in costruzione che dirige le sue attenzioni perché era quella di cui molto aveva sentito parlare. Nei suoi densi quaderni da disegno elabora molti studi, oggi dispersi presso vari collezionisti.

Schizzi sintetici riproducono l’insieme e i dettagli della stazione ferroviaria, anch’essa opera di Angiolo Mazzoni, dedicando una attenta analisi ai particolari architettonici e agli elementi decorativi, come la fontana alla base della torre dell’orologio, con la colonna con in cima san Cristoforo, protettore e patrono dei viaggiatori, presente in almeno due disegni di Bonetti, e anche al gruppo lapideo che raffigura i fiumi del territorio e cioè l’Adige, il Passirio, l’Isarco e la Rienza.

Un occhio di riguardo è riservato alle due statue collocate nelle nicchie esterne della facciata che simboleggiano le forze motrici, l’Elettricità e il Vapore, opere dello scultore austriaco Franz Ehrenhöfer del 1927–1928. Coglie anche qualche particolare delle vicinanze, come la Fontana delle Rane nella sua versione originale, opera del bolzanino Ignaz Gabloner del 1930; poi concentra la sua attenzione su ponte Druso progettato da Eugenio Miozzi, lo stesso che aveva progettato la statale del Brennero, i cui particolari dominanti erano le suggestive aquile in porfido rosso scolpite dal’anconetano Vittorio Morelli nel 1930–1931. Infine si dedica a una attenta analisi del monumento che più lo incuriosiva, di cui più aveva sentito parlare, di cui molto si era discusso, e cioè l’Arco alla Vittoria. Il Monumento alla Vittoria d’Italia, questa la sua esatta denominazione, fonte a tutt’oggi di interminabili discussioni ed insanabili dissidi, era stato ampiamente propagandato in tutta Italia attraverso articoli di giornale, fotoreportage, filmati. Tra questi uno dei più proiettati era stato certamente quello del 12 luglio 1928 dell’Istituto Luce e distribuito in partnership con la Metro Goldwin Mayer, dal titolo “A Bolzano inaugurazione del Monumento alla Vittoria d’Italia”.

All’inaugurazione, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, parteciparono, tra gli altri, anche il Duca d’Aosta, il Duca degli Abruzzi, Costanzo Ciano, Italo Balbo. Forse anche da questi ultimi il giovane Uberto sentì parlare di quest’opera visto che li conosceva abbastanza bene.

Ma è anche probabile che altre voci gli arrivassero dagli architetti con i quali in

quegli anni collaborava come, a Pisa, l’ingegnere- architetto Federigo Severini e a Lucca l’ingegnere architetto Italo Baccelli. Quest’ultimo era attivo anche per l’Unione degli Industriali Lucchesi che donarono il marmo necessario per la realizzazione del monumento.

A questo si aggiunga che tra gli artisti impegnati nel lavoro vi erano due scultori toscani ben conosciuti da Bonetti: Arturo Dazzi e Libero Andreotti. Era quindi impossibile per il giovane rimanere indifferente di fronte ad un lavoro che aveva richiesto un concorso di energie creative di cui nel mondo dell’arte si era molto parlato.

L’opera poi, nel suo progetto generale, era firmata da un personaggio famoso e molto noto quale l’architetto Marcello Piacentini che qualsiasi studente o giovane laureato in architettura ben conosceva. […]