La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik

Centro Culturale Vadena/ Kulturverein Pfatten (a c. di),

 

Al di là del ponte. Vadena: storia e immagini

 

Über die Brücke. Pfatten: Bilder und Geschichten

 

Merano 2011

 

 

La Fabbrica del Tempo e Centro Culturale Vadena 2011

 

 

Indice - Inhaltsverzeichnis

 

Saluti- Grußworte

Tiziano Rosani, Brunella Mottin

 

Vadena e la sua storia

Christoph von Hartungen, Alessandra Zendron

 

Pfatten und seine Geschichte

Christoph von Hartungen, Alessandra Zendron

 

Il paese diffuso - Die verstreute Gemeinde

 

Non solo mele - Nicht nur Apfel

 

L’acqua: risorsa e pericolo - Wasser: Segen und Fluch

 

Mani in seconda - Kinder, aufgepasst!

 

Momenti religiosi- Kirche und Glaube

 

Feste e cerimonie civili- Feste und Feiern

 

Tutti in posa!- Bitte lächeln!

 

Oggi come mi vesto? - Was soll ich heute anziehen

 

Divise e mostrine - Uniformen und Abzeichen

 

Giochi, gite e tempo libero - Spiel, Spaß und Erholung

 

Stadelhof: von der Erziehungsanstalt zum Ergotherapie- und Rehabilitationszentrum

Elena Taddei

 

La scoperta della neocropoli di Vadena: storie di uomini e reperti

Alberto Alberti, Lorenzo Dal Ri

 

 

1922: viale d'accesso al Birti. Coll. Fabrizio Miori Bz

 

Saluti

 

di Tiziano Rosani, Presidente La Fabbrica del Tempo

e Brunella Mottin, Presidente Centro Culturale Vadena

 

 

Tre anni fa La Fabbrica del Tempo ha avviato un percorso di ricerca storiografica intitolato Arcipelago Memoria e fondato sulla raccolta di documenti e testimonianze provenienti da luoghi decentrati del nostro territorio provinciale. Sin da principio è stato coinvolto nell’iniziativa anche il paese di Vadena, ove si è dato vita al progetto specifico Arcipelago Vadena. In virtù delle disponibilità riscontrate, si è creato un gruppo di lavoro composto tanto da membri dell’associazione quanto da abitanti del luogo che con entusiasmo e impegno ha via via contattato e coinvolto ulteriori concittadini e famiglie, sia di Vadena che del circondario. Il materiale fotografico e documentario messo a nostra disposizione è stato progressivamente scansionato e descritto nelle apposite schede di raccolta: in tal modo si è creato un ricco patrimonio storico che ora si è inteso valorizzare, sempre in modo rispettoso del vissuto emozionale ad esso sotteso. Grazie alla fiducia e alla disponibilità dei prestatori, superiore rispetto alle ipotesi iniziali, si è così riusciti a declinare preziose quanto delicate memorie private in un’opera di memoria collettiva, che non si limita al solo paese ma che riguarda l’intero territorio altoatesino. In questo modo si sono potuti preservare dall’oblio materiali significativi, in grado di restituirci un’immagine quanto mai vivida e articolata di questo comune della Bassa Atesina che si dipana da Laives sino al Lago di Caldaro e al confine con Ora e Termeno. Sta dunque soprattutto qui il senso vero dell’iniziativa e vada per questo ai prestatori il nostro primo ringraziamento.

 

Parallelamente alla raccolta delle testimonianze fotografiche e documentarie, Christoph von Hartungen e Alessandra Zendron hanno svolto una ricerca storica basata sulle fonti dell’Archivio comunale di Vadena, che ora presentano in questo volume. Li vogliamo fortemente ringraziare per l’impegno profuso e altrettanto desideriamo fare con Elena Taddei, Alberto Alberti e Lorenzo Dal Ri, che hanno arricchito il volume di due contributi storici.

 

Desideriamo quindi ringraziare Fabrizio Miori non solo per l’impegno organizzativo riversato nel progetto ma anche per il ricco patrimonio fotografico messo a disposizione. Un fortissimo ringraziamento sia rivolto quindi a tutti i membri del gruppo di lavoro: alle archiviste Annalisa Andreolli e Giorgia Filagrana, a Elisabetta Bertolucci che ha raccolto con molta passione fotografie e schede, quindi a Franco Baldo, Franco Miori, Giuseppe Larentis, Doris Tezzele, Monica Comperini, Giuseppe Parise, Pietro Lisciotto, Roberto Capraro, Roberto Marino, Maurizio Pacchiani, Johanna Clementi e Walter Dorigatti. Emilia Marini, che ha partecipato attivamente al medesimo gruppo di lavoro, va ringraziata anche per l’opera di comunicazione svolta in collaborazione con LPS; altrettanto va fatto da un lato con Stefano Veneri e Silvano Gazziero per l’indispensabile supporto tecnico e informatico, dall’altro con Mauro Cabassa per la sua opera di responsabile marketing.

 

Desideriamo mettere in rilievo il sostegno dell’Amministrazione comunale di Vadena, ed in primis del sindaco Alessandro Beati, che si è impegnato infaticabilmente anche nel reperimento dei materiali e che sin dalle prime battute ha sposato con convinzione il progetto. Tale iniziativa non avrebbe tuttavia potuto articolarsi in questa ampiezza senza il decisivo sostegno della Ripartizione provinciale Cultura italiana, che ne ha subito ben compreso l’utilità e ne ha consentito la realizzazione in sinergia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e l’Autostrada del Brennero SpA. Siano ringraziate anche la Regione Trentino-Alto Adige, il Comune di Merano, la Banca di Trento e Bolzano e Bozner Kunstauktionen, così come la Cassa Raiffeisen Bassa Atesina, che nel 2009 ha sostenuto la realizzazione e la presentazione delle videointerviste ad alcuni abitanti del paese.

 

 

1918 ca. Maso Auele, famiglia Comperini (Coll. Monica Comperini)

Grußworte

 

Vor drei Jahren hat La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik mit einem Geschichtsprojekt namens Arcipelago Memoria begonnen, das auf einer Sammlung von Unterlagen und Zeugnissen aus verschiedenen Orten unseres Landes beruht. Von Anfang an wurde auch die Gemeinde Pfatten in die Initiative miteinbezogen, wo das besondere Projekt Archipel Pfatten ins Leben gerufen wurde. Angesichts der Hilfsbereitschaft, die wir dort vorfanden, wurde eine Arbeitsgruppe gebildet, die sowohl aus Mitgliedern der Vereinigung La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik als auch aus Bewohnern der Ortschaft selbst bestand. Im Laufe der Zeit konnten weitere Bewohner und Familien sowohl aus Pfatten selbst als auch aus der Umgebung miteingebunden werden. Fotomaterial und zusätzliche Dokumentation wurden laufend digitalisiert und nach und nach durch Karteikarten erschlossen. Auf diese Art und Weise kam ein reichhaltiges geschichtliches Gut zusammen, das nunmehr aufgewertet wird, selbstverständlich unter Respektierung der den Materialien zu Grunde liegenden Erfahrungen und Erlebnisse. Dank dem Vertrauen und der Hilfsbereitschaft der Verleiher, welche die anfänglichen Erwartungen weit übertroffen haben, ist es gelungen, wertvolle und einfühlsame private Erinnerungen in einem Werk kollektiver Betrachtungen zu vereinen.

Eine Erinnerung, die nicht nur das Dorf Pfatten, sondern ganz Südtirol betrifft. Darüber hinaus konnten dadurch wertvolle Dokumente und Bilder vor dem Vergessen und Verschwinden bewahrt werden. Diese Dokumentation vermittelt uns ein lebhaftes und bewegtes Bild dieser Gemeinde des Unterlandes, die sich von Leifers bis zum Kalterer See und den Gemeindegrenzen von Auer und Tramin erstreckt. Der wahre Sinn des Unternehmens steckt auch und gerade darin. In diesem Sinne möchten wir unseren Verleihern ganz herzlich danken.

 

Parallel zu der Sammlung fotografischer und dokumentarischer Zeugnisse haben Christoph von Hartungen und Alessandra Zendron geschichtliche Forschungen unternommen, die sich auf Quellen des Gemeindearchivs von Pfatten stützen, und die ebenfalls in diesem Band veröffentlicht werden. Wir möchten auch ihnen für ihren Einsatz ganz herzlich danken, ebenso Elena Taddei, Alberto Alberti und Lorenzo Dal Ri, welche das Werk durch zwei geschichtliche Beiträge bereichert haben. Fabrizio Miori möchten wir nicht nur für das organisatorische Engagement danken, das er diesem Projekt zukommen ließ, sondern auch für das reichhaltige Dokumentationsmaterial, das er dafür zur Verfügung gestellt hat.

 

Ein herzliches Dankeschön geht außerdem an alle Mitglieder der Arbeitsgruppe, besonders an die Archivarinnen Annalisa Andreolli und Giorgia Filagrana, an Elisabetta Bertolucci, die mit großer Leidenschaft die Fotografien und Karteien gesammelt hat. Ebenso danken wir herzlich Franco Baldo, Franco Miori, Giuseppe Larentis, Giuseppe Parise, Pietro Lisciotto, Roberto Capraro, Roberto Marino, Doris Tezzele, Monica Comperini, Maurizio Pacchiani, Johanna Clementi und Walter Dorigatti, deren Mithilfe für das Gelingen des Werkes wesentlich gewesen ist. Eine Danksagung auch an Emilia Marini, die ebenfalls aktiv an der erwähnten Arbeitsgruppe teilgenommen hat und der auch für die Kommunikation in Zusammenarbeit mit der LPS entsprechender Dank gebührt. Ebenfalls zu Dank verpflichtet sind wir Stefano Veneri und Silvano Gazziero für die technische und computertechnische Unterstützung sowie Mauro Cabassa für seine wertvolle Mitarbeit als Verantwortlicher für das Marketing.

 

Wir möchten die Arbeit und die Unterstützung der Gemeindeverwaltung von Pfatten hervorheben, in erster Linie die Rolle des Bürgermeisters Alessandro Beati, der sich auf unermüdliche Weise für die Beschaffung der Materialien eingesetzt hat, und der das Projekt von Anfang an mit Überzeugung unterstützte. Die Arbeit hätte ohne den entscheidenden Beitrag der Landesabteilung für Italienische Kultur, welche die Tragweite der Initiative bestens verstanden hat, nicht durchgeführt werden können. Dadurch ermöglichte sie gemeinsam mit der Stiftung Südtiroler Sparkasse und der Brennerautobahn AG die Verwirklichung dieses Vorhabens. Wir danken auch der Region Trentino-Südtirol, der Gemeinde Meran, der Bank für Trient und Bozen sowie den Bozner Kunstauktionen. Danken möchten wir auch der Raiffeisenkasse Unterland, welche im Jahr 2009 die Verwirklichung und Präsentation von Videointerviews einiger Dorfbewohner unterstützt hat.

 

Tiziano Rosani, Präsident Die Zeitfabrik

Brunella Mottin Präsidentin Kulturverein Pfatten