Seminario di studio in margine alla presentazione del volume Il Comitato provinciale di liberazione nazionale di Trento (Fondazione Museo storico del Trentino, Trento, 2010)
Data: 23 aprile 2010, ore 16.00
Luogo: Trento - Palazzo Geremia via Belenzani, 20 - 38122 Trento
Segreteria scientifica e organizzativa: Lorenzo Gardumi, Francesca Rocchetti, Rodolfo Taiani.
Informazioni: Fondazione Museo Storico del Trentino, 0461/230482 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Programma dei lavori
Indirizzi di saluto
Presiede e introduce Pierangelo Lombardi
Carlo Romeo, Tra confine e periferia: il CLN di Bolzano
Ferruccio Vendramini, La difficile transizione: il CLN di Belluno
Giuseppe Ferrandi, Educare alla politica: nuovo corso democratico e ruolo del CLN provinciale di Trento
Sergio Benvenuti, Il governo del CLN e la posizione del partito liberale trentino
Lorenzo Gardumi, L'incerta «identità» politica dei CLN trentini
Renata Tomasoni, L’Archivio del Comitato provinciale di liberazione nazionale di TrentoConclusione lavori e discussione
L’uscita del volume Il Comitato provinciale di liberazione nazionale di Trento, curato da Sergio Benvenuti, ha fornito l’occasione non solo per la presentazione di un nuovo testo edito nella collana di pubblicazioni della Fondazione Museo storico del Trentino, che raccoglie l’Inventario dell’Archivio e la raccolta completa dei Verbali di seduta del CLN di Trento stesi tra il maggio 1945 e l’aprile 1946, ma anche l’opportunità di ampliare e approfondire il tema dell’esperienza ciellenistica, locale e non solo, al più ampio contesto nazionale.
Alla luce delle ricerche più recenti e di una rinnovata attenzione degli studiosi circa l’attività prodotta dai CLN nazionali nella delicata fase di transizione dalla guerra al dopoguerra, l’obbiettivo è stato dunque quello di indagare le realizzazioni, le manchevolezze, le caratteristiche o le singole peculiarità dei CLN provinciali di Bolzano, Belluno e Trento, già territori coincidenti durante l’occupazione tedesca con la Zona d’operazione delle Prealpi (Alpenvorland).