Questa poesia è stata scritta da Toni Kaser in occasione della morte di Hans Egarter (1909-1966), comandante del movimento di resistenza sudtirolese "Andreas Hofer-Bund". Toni Kaser aveva fatto parte del gruppo di Josef Mayr-Nusser (Azione Cattolica giovanile) e aveva partecipato sia alla propaganda dei Dableiber nel 1939 sia all'attività di resistenza nel periodo 1943-45. Per questo conosceva bene Egarter.

La poesia, di cui Toni Kaser mi diede copia nel 1985, fu scritta di getto nel giugno del 1966, appena ricevuta notizia della morte di Hans Egarter. In essa sono espresse, oltre che la stima e l'ammirazione per il personaggio, anche l'amarezza e lo sdegno per l'emarginazione e la "rimozione" di cui Egarter era stato vittima nel dopoguerra.

Dopo aver combattuto con i volontari per cacciare il nemico e riportare la "libertà nel Land", il semplice scudiero (Egarter) viene lasciato fuori dal castello, da parte dei "cavalieri", "perché... vi sia di nuovo pace nel Land!" (c.r.)

 

 

 

 

 

 

In memoriam HANS EGARTER
Gründer und Landeskommandant der
Südtiroler Widerstandsbewegung "ANDREAS HOFER"

 

Die Freiwilligen

 

Im Land ist Sturm.
Der Wächter am Turm
schläft and kümmert sich nicht um die Burg.

Die Ritter im Saal 
vergessen beim Mahl
Not and Gefahr in dem eigenen Land.

Ein Knapp aus dem Tross,
der schwingt sich aufs Ross,
ruft aus dem Haufen Freiwillige vor.

Er frägt nicht, wieviel.
Sie kennen das Ziel:
Frei muß die Heimat vom Feinde nun sein!

Hart ist der Krieg,
doch endlich der Sieg,
wenn auch viel fallen in Wunden and Blut.

Die Ritter im Saal
erhebn den Pokal:
"Nun sind wir wieder Freie im Land!"

Den Knapp aus dem Tross,
den sperrn sie aufs Schloß:
"Damit wieder Friede im Lande sei!"

ToKa