Conferenza-spettacolo: “Visitate l’Alto Adige!” Turismo e letteratura in una “nuova provincia” negli anni Venti e Trenta.

 

 

L’inconfondibile segno grafico di Franz Lenhard (1898-1992) ha lasciato una traccia indelebile nell’immaginario turistico della provincia.

 

Da: «Alto Adige» 8 maggio 2019, p. 10

 

 

“Visitate l’Alto Adige!”. Turismo e letteratura

Conferenza-spettacolo con Carlo Romeo e Nicola Benussi

 

La promozione turistica di un territorio ha molto a che fare con l’immaginario. Dopo l’annessione della “nuova provincia” nel 1919, quali immagini furono comunicate al pubblico nazionale per orientarlo a scegliere l’Alto Adige come meta turistica? Il “Deutsch-Südtirol” era stato conosciuto e frequentato per decenni dall’alta società nord-europea (soprattutto germanica e austriaca) prima che guerra ponesse fine alla belle époque e i raffinati Kurorte e i Grand Hotel si trasformassero in lazzaretti e convalescenziari. Dopo la prima guerra mondiale, mentre il flusso dal nord riprendeva a fatica, le nuove autorità rivolsero numerosi sforzi per incentivare l’arrivo di ospiti dalla penisola: l’Alto Adige, infatti, era pressoché “terra incognita” per il turista italiano.

 

 

Al tema è dedicata la conferenza-spettacolo che si svolgerà venerdì 10 maggio, alle 20.30, presso il Centro culturale Cristallo, con lo storico Carlo Romeo e l’attore Nicola Benussi (TeatroBlu). Col supporto di letture e iconografia, verranno presentate le diverse immagini con cui giornalisti, scrittori e artisti negli anni Venti e Trenta illustrarono la provincia, i suoi paesaggi, costumi e popolazioni.

Le difficoltà di questa promozione stavano anche nel difficile equilibrio da raggiungere. Vi era infatti una chiara divergenza tra la retorica nazionalistica, tipica del ventennio fascista, e l’interesse, proprio del turismo, per la particolarità e per gli aspetti esotici e folcloristici. E così la tavolozza delle immagini risulta quanto mai variegata. Si va dal fascino mondano degli hotel, caffè e passeggiate, ai valori semplici e sani della vita di montagna, dall’atletismo così caro all’ideologia fascista  ̶  e in cui vengono coinvolte per la prima volta le donne  ̶   alla celebrazione delle nuove strutture sportive e ricreative (stadio, lido, ippodromo, impianti di risalita). Il potenziamento di quest’ultime si accompagnava al progetto di modernizzare il volto economico della provincia, perseguito soprattutto dal prefetto Mastromattei negli anni Trenta. Questo e altro ancora traspare da poesie, réclame, articoli e novelle “d’occasione” scritte da autori di diverso stile e generazione, tra cui figura anche un giovanissimo Gianni Brera (il futuro giornalista sportivo), per breve tempo paracadutista a Bolzano.