PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI

LIDIA MENAPACE, A FUROR DI POPOLO

Editrice Rivista “Marea” 2014


VENERDI' 21 FEBBRAIO 2014 ORE 17.30
TRENTO - SALA AURORA - CONSIGLIO PROVINCIALE - VIA MANCI 27

Saluto del Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti

introduzione di Sandro Schmid

e conversazione con Lidia Menapace

 

 

 Lidia Menapace

 

INDICE

 

PREFAZIONE

PREMESSA

LA TEORIA ‘D’OCCASIONE’
Il tempo: ora
Il testimone
Ascesa e crisi del capitalismo

CRISI ED ECONOMIA DELLA RIPRODUZIONE
Economia criminale
Giovane e donna non sono figure sociali
Incompatibilità
Le dimensioni della crisi capitalistica
Calamità naturali
L’imperialismo USA nell’era di Obama
Un difficilissimo discorso

ALFABETIZZAZIONE TOTALE
La cultura
Le mistificazioni della cultura alternativa
Fuga di cervelli

BENI COMUNI

Spunti teorici sui beni comuni
Ancora sui beni comuni
Mercato globale e asparagi peruviani
I TAV e i guasti dell’economia territoriale
Ancora sui TAV
TAV, welfare ed ecologia
Controllo dello sviluppo e mutazioni
Diritti e sostenibilità della vita
Stupidi simboli di ricchezza

 

RICOSTRUIRE LA CULTURA POLITICA
Metodi, procedure, risultati
La parola bilancio
Clausola di non sopraffazione
Sulla prostituzione
Pecunia non olet
Disinformazione premeditata
Elezioni
Parliamo di genere

LE FORME DELLA POLITICA
Convenzione
Genova 2001
Legalità costituzionale
Ma cos’è la guerra e cosa non è

GOVERNO MONTI
Costi della politica
Sciopero delle ferrovie
Donne e mercato del lavoro
Articolo 18: chi è il tabù?
Maggiori liberalizzazioni, minori diritti
Suicidi
La crisi è strutturale non congiunturale
Supplenti
Feudalesimo moderno
Il papa e il presidente

FAMIGLIA ANTIFASCISMO, I.M.I., RESISTENZA
La famiglia
Esperienze istituzionali
25 aprile e dintorni
Internati Militari Italiani
Ancora sugli I.M.I.
Oscar Luigi Scalfaro
Un inverno
Resistenza e religione
Religione e tasse
Sgravi fiscali
Scuole paritarie e tasse della chiesa

A MO’ DI CONGEDO
Non è un commiato, bensì una commessa

 

 

 

NON È UN COMMIATO, BENSÌ UNA COMMESSA

Lidia Menapace

 

Il fatto è che non riesco a concludere il libro, ogni giorno mi viene da scrivere qualcosa, che si potrebbe aggiungere ancora, disponendolo qua e là. Si potrebbe dire che forse non sto scrivendo un libro, ma un diario. Però non è vero, non è così, dato che molte cose trascuro, non perché inutili o insignificanti, ma perché non sono di (teoria d’) occasione, mentre altre sì, e quelle chiederebbero davvero di essere sempre aggiunte. Ho provato a pensarci ed ecco quanto ho ricavato e che mi convince che ora devo staccare e licenziare il testo senza commiato, ma con un impegno da trasmettere, con una consegna da passare, una cultura politica da costruire e agire.

Infatti il libro si snoda con un andamento che è quello dettato dall’occasione e lì fonda la sua metodologia. In sostanza, si tratta di filtrare i fatti e le notizie che quotidianamente accadono e registrare attentamente quelli che interrompono la continuità e iniziano una serie, e di prendere spunto per riflettere: non è significativo l’ennesimo segnale di una cosa o tendenza, ma il primo che interrompe la serie statistica: può darsi che si arresti e rimanga un picco solitario, può darsi che disegni una tendenza o mostri un cammino agibile.