La Fabbrica del Tempo ha il piacere di invitarla

presentazione del libro/ Buchvorstellung

 

Le Opzioni rilette / Die mitgelesenen Briefe

 

 

Parkhotel Laurin
Bolzano/Bozen, via Laurin-Straße 4

Martedi/Dienstag, 11.02.2014, ore 20.30 Uhr

Salone delle Dame/Damensalon

 

 Le Opzioni rilette 2014

 

COMUNICATO STAMPA

 

La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik

 

 

A 75 anni esatti dalla stipula degli Accordi di Berlino tra Germania nazista e Italia fascista, che aprirono il capitolo delle Opzioni – uno dei più ardui, complessi e controversi della storia contemporanea dell'Alto Adige – La Fabbrica del Tempo approfondisce il tema della migrazione che ebbe luogo fra il 1939 e il 1943. Ai sudtirolesi di madrelingua tedesca e ladina, come anche a persone residenti in luoghi del Trentino come Luserna e la Val dei Mocheni, o della friulana Val Canale, si chiese di decidere (“optare”, appunto) in tempi rapidi fra l'acquisizione della cittadinanza tedesca (con conseguente trasferimento nel Reich) e il mantenimento della cittadinanza italiana e la permanenza in loco. A otto anni di distanza dall'uscita di un primo volume in cui La Fabbrica esplorò la tematica occupandosi della corrispondenza dell'epoca, un nuovo libro dell'associazione, dal titolo “Le Opzioni rilette – Die mitgelesenen Briefe”, fa sì che altre voci si alzino a parlare dell'evento che segnò fra il 1939 e il 1943 la storia di chi viveva immediatamente a sud del Brennero.

Questo volume analizza ambiti particolari, come quelli di come il mondo ladino visse le Opzioni, di come gli avvenimenti dell'epoca vennero percepiti negli ambienti ecclesiastici, di quanto le donne furono coinvolte in una vicenda in cui molto contarono anche aspetti pragmamatici come quelli della sistemazione logistica delle famiglie, del benessere dei figli ecc. Nel libro si prende in esame anche il “dopo”: si analizza ad esempio quale fu il destino di coloro che “rioptarono” tornando dopo la guerra in Alto Adige; si riportano le reazioni che vi furono da varie parti – politiche, civili, di sollievo o di denuncia – in relazione a uno sradicamento traumatico e sovvertitore di equilibri, straniante ma anche in grado di dar adito a un superamento dei confini per ritrovarsi “dall'altra parte della patria” - salvo poi scoprire un attaccamento insospettato a quella “patria”, al territorio di origine. L'iniziativa de La Fabbrica del Tempo solleva veli, dilata gli orizzonti e si pone molti interrogativi, che confluiscono in una questione-base: cosa tutto questo possa aver insegnato, in positivo e in negativo, a chi le Opzioni le ha vissute, a chi le ha recepite attraverso il racconto di altri, parenti e non solo, a chi si è appassionato all'argomento?

 

Davvero numerosi – quattordici, nello specifico – i contributi di storici e ricercatori che hanno collaborato con preziose disamine, argomentazioni con accenti anche divergenti fra loro, racconti e commenti, alla nascita del volume de La Fabbrica del Tempo, che riporta altresì un'antologia di “lettere dalle Opzioni” inedite a corollario degli interventi. Ma la domanda a cui il libro cerca di dare una risposta, quantomeno parziale, è quella a cui Joseph Zoderer, il più grande scrittore sudtirolese vivente, protagonista di un'intervista a cuore aperto, risponde affermativamente: si può – afferma Zoderer – imparare dalle Opzioni. Si legge nel capitolo dedicato allo scrittore: “Con il passare del tempo le Opzioni non segnarono più (per me) una tragedia, bensì un’occasione a posteriori per accogliere nella propria identità diverse “Heimaten”. Imparare dalle Opzioni – sostiene Zoderer – vuol dire apprezzare quello che la Storia offre a ciascuno di noi”.

Anche se questo può voler dire prendere coscienza delle conseguenze legate al trauma della spaccatura, che sfociarono in una sorta di “feticismo dell'unità”, a una chiusura degli universi linguistici in se stessi e all'accettare la logica della separazione come inevitabile. In occasione del censimento del 1981 si fece un appello, anche rifacendosi alla vicenda delle Opzioni, affinché la società altoatesina non si dilaniasse nuovamente. Tra l'altro un'altra voce importante del Novecento sudtirolese, quella del grande scalatore Reinhold Messner, si era levata a quel tempo per difendere coloro che non avevano optato e che non raramente erano stati fatti oggetto di denigrazione da parte di conterranei in nome di un “amor di patria” che secondo Messner presentava luci ma anche ombre. Anche di questo (riportando per la prima volta estratti inediti di lettere di Dableiber) parla il libro de La Fabbrica del Tempo. Luci e ombre, dunque, spiragli e zone oscure. L’elaborazione del dramma delle Opzioni – nelle sue molteplici sfaccettature, cui il volume “Le Opzioni rilette – Die mitgelesenen Briefe” cerca di dar voce - ha richiesto di fatto molto tempo: ci sono voluti infatti decenni per superare (quasi) definitivamente le ripercussioni di quella spaccatura.

Quattordici, dicevamo (oltre a due interviste), i capitoli del libro, che corrispondono ad altrettante analisi dei diversi aspetti del “caso Opzioni”. I capitoli sono scritti in italiano o in tedesco (in quest'ultima lingua è anche l'intervento dello storico ladino Werner Pescosta). Alla fine di ogni capitolo un abstract ne riassume il contenuto, di volta in volta nell'altra lingua (tedesco se il saggio in questione è in italiano, italiano se il saggio è in tedesco).

 

All'introduzione del presidente de La Fabbrica del Tempo, Tiziano Rosani (uno dei curatori del volume insieme ad Ulrike Kindl, già docente di Germanistica presso l'Università Cà Foscari di Venezia, ai ricercatori Fabrizio Miori e Patrizia Volgger e al giornalista Patrick Rina), fa seguito il saggio dedicato da Hans Heiss al tema “Option 1939 in Südtirol – Eine Epochenzäsur des 20. Jahrhunderts”. Seguono un testo in cui Gustavo Corni analizza le Opzioni nel contesto della guerra nazista e uno in cui Carlo Romeo si occupa di “Controversie, alterità, condivisioni: la ricezione italiana delle Opzioni del 1939”. Viene preso in esame nel proseguo dei capitoli anche il vissuto della popolazione ladina: Werner Pescosta racconta come ci si sentisse in quegli anni “Zwischen aller Fronten: die Ladiner und die Option”. La prospettiva si amplia ulteriormente nel saggio di Helmut Alexander “Out of Südtirol: Option und Umsiedlung im Fersental, in Lusern und im Kanaltal”. Josef Gelmi passa dunque ad approfondire il rapporto fra la Chiesa altoatesina e le Opzioni. Il vissuto delle donne durante le Opzioni viene ricostruito nel capitolo “Option und Umsiedlung: Erfahrungsdimension von Frauen” di Martha Verdorfer, mentre Alessandra Zendron sviscera quale fu il rapporto tra “i tirolesi italiani e le Opzioni”. Le ragioni che spinsero molti optanti a tornare nel territorio che avevano lasciato è il tema del saggio di Stefan Lechner “Auf der Suche nach der Heimat Südtirol; Rückoption und Rücksiedlung”. Christoph Franceschini fa riferimento nel suo intervento a “Die Zeit des Maulkorbs”, l'ostilità cui andò incontro chi, come Reinhold Messner, mise in dubbio alcuni concetti dati per scontati, mentre Günther Pallaver si interroga sul presente e il futuro nel saggio “Das Erbe der Option”.

A questo punto il libro apre alle testimonianze dirette. Due importanti voci del Novecento – sudtirolese e non – quelle del già citato scrittore Joseph Zoderer e di un simbolo vivente del pacifismo, Franz Thaler, rivelano in due interviste realizzate per La Fabbrica del Tempo dal giornalista Patrick Rina cosa significò, per due persone diverse e lontane tra loro ma accomunate da ideali di non violenza e dalla convinzione che una serena convivenza tra gruppi linguistici in Alto Adige fosse possibile, optare o restare in patria. La famiglia di Zoderer optò per il Reich e Joseph si trovò proiettato in un mondo altro e ostile, che solo col tempo e gli studi imparò ad accettare, per poi tornare in patria. Franz Thaler, artigiano, figlio di convinti Dableiber sarentinesi di cui condivise la scelta, subì intimidazioni, venne internato (ma sopravvisse) ai lager di Dachau e Hersbruck. Il racconto di Zoderer si incentra sul tema “Die Gnade der späten Erkenntnis; Joseph Zoderer und die Option”, quello di Thaler è una “Einleitung zum eigenständigen Denken: Franz Thalers Lehre zur Option”.

 

A questo punto il libro “vira” decisamente sulla corrispondenza che attraversò in un senso e nell'altro soprattutto il confine del Brennero e sul trattamento che ricevette dalla censura fascista. Uno specifico testo illustra quale fu la portata della “revisione postale” in Alto Adige negli anni 1939-1943. Il tutto sfocia nel capitolo di Fabrizio Miori su “Il controllo della corrispondenza nell'Alto Adige delle Opzioni” e in quello, speculare, di Ulrike Kindl dal titolo “Die mitgelesenen Briefe. Zensurierte Briefe in Südtirol zur Zeit der Option”. Infine, dopo un dettagliato recall della cronologia degli eventi storici del periodo, nelle pagine che seguono “irrompono” le lettere, decine di lettere, in italiano e in tedesco, a formare un'antologia delle missive che vennero scritte, e poi esaminate dalla censura ma di fatto quasi mai tolte di corso,da optanti e Dableiber, uomini e donne provenienti dagli strati sociali più diversi.


PRESENTAZIONE / BUCHVORSTELLUNG

 

L’Assessore provinciale ai Beni culturali e ai Musei, l’Archivio provinciale di Bolzano, il Tiroler Geschichtsverein Sektion Bozen e la casa editrice Universitätsverlag Wagner invitano la S. V. alla presentazione del volume 37 delle “Pubblicazioni dell’Archivio provinciale di Bolzano”

 

Der Landesrat für Denkmalpflege und Museen, das Südtiroler Landesarchiv, der Tiroler Geschichtsverein Sektion Bozen und der Universitätsverlag Wagner laden herzlich zur Vorstellung von Band 37 der „Veröffentlichungen des Südtiroler Landesarchivs“

 

 

Gustav PFEIFER / Josef NÖSSING (Hrsg / a cura di)

Kulturkampf in Tirol und in den Nachbarländern

Akten des Internationalen Kolloquiums des Tiroler Geschichtsvereins (Sektion Bozen)

im Kolpinghaus Bozen, 9. November 2012

Innsbruck: Universitätsverlag Wagner, 2013, 128 pp., ill.

 

dove/wo : Ripartizione Beni culturali, palazzo Rottenbuch, piano II, via Armando Diaz, 8, Bolzano/Gries / Abteilung Denkmalpflege, Ansitz Rottenbuch, zweiter Stock, Armando-Diaz-Straße 8, Bozen-Gries

quando/ wann: Giovedì, 13 marzo 2014, ore 18.00 / Donnerstag, den 13. März 2014, 18.00 Uhr

saluti / Grußworte:

Dr. Florian Mussner, Assessore provinciale ai Beni culturali e ai Musei / Landesrat für Denkmalpflege und Museen

Dr. Christine Roilo, Direttrice dell’Archivio provinciale di Bolzano / Direktorin des Südtiroler Landesarchvs

presentazione / Präsentation :

Ao. Univ.-Prof. Helmut Alexander, Università degli Studi di Innsbruck / Universität Innsbruck

riflessioni dei curatori / Gedanken der Herausgeber:

Dr. Gustav Pfeifer, Archivio provinciale di Bolzano / Südtiroler Landesarchiv

Dr. Josef Nössing, Presidente del Tiroler Geschichtsverein (Sektion Bozen) / Obmann des Tiroler Geschichtsvereins (Sektion Bozen)

 

Kulturkampf 2013 

 

IL LIBRO

I processi di secolarizzazione accentuatisi a partire dalla metà del Settecento e le diverse reazioni da parte delle chiese cristiane diedero luogo a diversi Kulturkämpfe a livello regionale i cui effetti si protrassero fino al 20° secolo. La pubblicazione raccoglie i risultati di un convegno svoltosi a Bolzano, la cui finalità era di contestualizzare il Kulturkampf tirolese collocandolo nel fenomeno europeo delle “lotte per la civiltà” e dell’anticattolicesimo. Quattro contributi sono dedicati all’esplorazione di diversi aspetti del Kulturkampf in Tirolo (compreso il Trentino), altri due illustrano la cornice sovraregionale del fenomeno prendendo come esempi la Cisleitania asburgica nonché il giovane Regno d’Italia nei suoi difficili rapporti con lo Stato della chiesa.

 

DAS BUCH

Die regionalen Kulturkämpfe mit ihren weit ins 20. Jahrhundert nachhallenden Folgen sind Teil der seit der Mitte des 18. Jahrhunderts verstärkt in Gang gesetzten Säkularisierungsprozesse und der unterschiedlichen Reaktionen der christlichen Kirchen darauf. Zentrales Anliegen eines Bozner Kolloquiums, dessen Ergebnisse mit diesem Band in gedruckter Form vorgelegt werden, war es, den Kulturkampf in Tirol zu kontextualisieren und ihn in das europäische Phänomen der Kulturkämpfe und des Antikatholizismus einzuordnen. Vier Beiträge widmen sich schwerpunktmäßig verschiedenen Facetten des Tiroler beziehungsweise Trentiner Kulturkampfgeschehens, zwei weitere Arbeiten stecken den überregionalen Rahmen des Phänomens am Beispiel der zisleithanischen Reichshälfte, des jungen Königreichs Italien und des Kirchenstaats ab.

 

 

SOMMARIO / INHALTSVERZEICHNIS

 

Vorwort

 

Nina Kogler

Die katholische Kirche im Kulturkampf Tirols. Akteure/innen und Aktionsraum im Konfessionalisierungsprozess

 

Erika Kustatscher

Pädagogisch relevante Inhalte der Theologenausbildung im Tirol des 19. Jahrhunderts

 

Hans Heiss

Stadtbürgertum und Kulturkampf. Bemerkungen zu einem Konfliktverhältnis am Beispiel des deutschsprachigen Tirol

 

Florian Huber

Zwischen den Kulturkämpfen: Nation und Religion im Trentiner Intransigentismo

 

Carlo Romeo

Il “Papa re” e il Risorgimento. Immagini di Kulturkampf in Italia

 

Laurence Cole

Der Kulturkampf in der österreichischen Reichshälfte der Habsburgermonarchie

 

 

Personenregister

 

Die Autorinnen und Autoren

 

 

 

JOSEF FEICHTINGER

KÄMPFEN FÜR DAS HEILIGSTE

Tiroler Stimmen zum Ersten Weltkrieg

(INKLUSIVE HÖRBUCH-CD „DER HEILIGE KRIEG“)

EDITION RAETIA, BOZEN 2013 – 424 PAGINE

ISBN: 978-88-7283-472-5

 

 

Josef Feichtinger, Edition Raetia 2013

 

L’autore ha organicamente raccolto e catalogato le immagini della “letteratura di guerra” che furono elaborate e diffuse nel Tirolo tedesco – durante e dopo il primo conflitto mondiale - attraverso liriche, romanzi, prediche, esortazioni pubbliche, opere cinematografiche. Accompagna il corposo volume un CD con musiche d’epoca e letture di testi.

 

 

 

INHALT

 

Der Krieg der Worte - Oswald Überegger

 

Der Anfang

Gesinnungsmilitarismus

Aufmarsch – Kriegsdelirium

Manneszeit – Große Zeit

 

Militärs

Im Kriege – Spreu und Weizen

Militärdiktatur

Abrechnung nach 1918

 

Kriegstreiber Reimmichl (Sebastian Rieger)

Der Volksbote: starke Stimme in Tirol

Der Volksbote: die Ideologie

Reimmichls Kriegsliteratur

 

Feinde

 

Erbfeind Italien

Der Kriegsausbruch

Kriegsvorbereitung in Italien

Kampf dem „Verräter“

Opfer

 

Religion: gebraucht – missbraucht

Kirche und Weltkrieg

Militarisierung der Religionspraxis

Gott mit uns?

Feldkuraten

Der Krieg als Erzieher

 

Tirolismus

Robler: Helden

Schützenglorie

Habsburger-Kult

 

Front in Fels und Eis

Mehrstimmig

Der Filmemacher Luis Trenker

Die Symbolgestalt: Sepp Innerkofler

Die Front im Eis: am Ortler und anderswo

 

Frontalltag

Soldatenbriefe

Galizien

Europa

Stimmen von der Front

 

Frauen im Krieg

„Heldenfrauen“ – Kriegsopfer

„Undeutsche Weiber“

 

Jugend im Krieg

Kinder in Nöten

Kriegswaisen

Opfer der Kriegsreligion

Kindersoldaten

Seelchen

 

Kriegsopfer

Gräber

Wunden

Ketten

Flucht

Rückkehr

Tierquälerei

 

Kriegstreiber Bruder Willram (Anton Müller)

Der Lyriker

Der Redner

 

Ausbeutung, Not, Verschwendung

Staatliche Ausbeutung – Bettelei

Beschlagnahmung – Räuberei

Hunger und Not

Verschwendung

 

Zusammenbruch

Vorahnungen

Fakten

Verspätete Schwüre

Klagen

Schuld?

 

Vom Weltkrieg in den Weltkrieg

Weltkriegsromane der Zwischenkriegszeit

 

Anhang

Die Autoren in Stichworten

Der Weltkrieg – Anti-Kriegs-Gedicht

Personenregister

 

Der Heilige Krieg – Audio-Feature

Vorwort

Inhalt

Akteure

Quellenangaben und Texte

 

 

JOSEF FEICHTINGER

Geboren 1938 in Meran. Studium der Theaterwissenschaft, Germanistik und Geschichte an der Univ. Wien. Von 1966 bis zu seiner Pensionierung 1999 Professor für Deutsch und Latein am Realgymnasium Schlanders. Autor von zwölf Theaterstücken, die in Südtirol, Österreich und Bayern aufgeführt wurden. Neben seinem schriftstellerischen Schaffen ist Feichtinger auch wissenschaftlich tätig. Der Band „Tirol 1809 in der Literatur“, Bozen 1984, erforscht erstmals die Spuren, die Andreas Hofer und die Ereignisse um 1809 in den Literaturen verschiedener Länder hinterlassen haben. Das Buch „Begegnungen. Tiroler Literatur des 19. Und 20. Jahrhunderts“ (zusammen mit Gerhard Riedmann), Bozen 1994, ist eine Bestandsaufnahme der regionalen Literatur. Süffisantes und Kritisches lieferte Josef Feichtinger mit dem Buch „Sadistik und Satire“, Innsbruck, 2003.

 

 

 

Mittwoch, 4. Dezember 2013, 20.00 Uhr


mercoledì, 4 dicembre 2013, ore 20.00


Sudwerk Batzenhäusl


via A.-Hofer-Straße 30


Bozen | Bolzano


 


Kleines Treffen zu Ehren von Siegfried Baur und Buchvorstellung


Incontro in onore di Siegfried Baur e presentazione del libro


 


 


Doris Kofler, Hans Karl Peterlini, Gerda Videsott (ed.)


 


Brückenbau(e)r


Festschrift für / Miscellanea per /


Publicazion en onour de / Article collection in honour of


Siegfried Baur


 


Edizioni AlphaBeta Verlag © 2013 | pp. 500 S., 15,5x23 cm, € 30,00


ISBN 978-88-7223-222-4 - DEUTSCH, ITALIANO, ENGLISH


 


Buchvorstellung mit den Herausgebern und diversen Autoren


Presentazione del libro con i curatori e diversi autori


Musik/musica: Benno Simma


 


 


Zwischen den rebellischen 68er Jahren und seiner nahenden Emeritierung als Professor an der Freien Universität Bozen spannt sich die Biographie von Siegfried Baur: vom Bergschullehrer zum Vordenker der Mehrsprachigkeit mit beharrlichem zivilgesellschaftlichem Einsatz. Die von Doris Kofler, Hans Karl Peterlini und Gerda Videsott herausgegebene Festschrift zu Baurs 70. Geburtstag enthält über 40 Beiträge namhafter Autorinnen und Autoren.


 


Siegfried Baur è uno dei principali intellettuali altoatesini che hanno accompagnato la storia, i conflitti e lo sviluppo di questa società dalle rivolte del sessantotto fino ai giorni nostri. Maestro elementare in diverse scuole di montagna negli anni sessanta, Baur diventa uno dei pionieri della promozione del bi- e multilinguismo, che porta avanti con rigore scientifico, passione pedagogica e impegno civile. La miscellanea curata da Doris Kofler, Hans Karl Peterlini e Gerda Videsott, raccoglie più di 40 contributi di rinomati autori, che coprono i vari campi d’intervento del lavoro di Siegfried Baur.


 


 


INDICE / INHALT


 


 


ZUR EINFÜHRUNG


Franz Comploi: Die Rede vom Berg


Liliana Dozza: Nelle segrete stanze della lingua degli altri


Peter Höllrigl: Der ewige Schüler. oder: Dem Lernen auf der Spur


Nicoletta Minnei: Formatore e ricercatore


Roland Verra: Eine gesellschaftliche und kulturelle Dimension


 


VITA


Doris Kofler: L’Agorà pedagogica e la sua anima


Hans Karl Peterlini: Die Wege des Lernens sind unergründlich


Gerda Videsott: Zur Geschichte der Familie Baur


Martina Felder: Aus unserem Leben


Isabella Baur: Der Geschichtenerzähler


Henry Martin: Until the Fat Lady Sings


Rita Caterina Maria Gelmi: Incontri


Irma von Guggenberg: Brief an einen Freund, Weggefährten und Mentor


Dario Ianes: Der Mann mit Eigenschaften


Vanessa Macchia: Für Siegfried


Nando Belardi: Siegfrieds Talar


 


 


INTERKULTURA


Cristina Allemann-Ghionda: Interkulturelle Bildung, Diversität, Mehrsprachigkeit in der universitären Bildungsarbeit – Fast im Sinne einer Bilanz


Nicola Lupoli: Dispersione scolastica e nuova complessità sociale


Mario Falanga: Integrazione scolastica degli alunni stranieri. Legislazione di riferimento


Annemarie Profanter: Vernunft allein schafft keine Interkulturalität: Auf den Spuren eines Bildungsvisionärs


Evi Agostini: Von A-nfang bis Z-ukunft. Rückschau und Vorschau auf den Dienst der Interkulturellen Mediation in Südtirol


Irene Cennamo: Die Krise der Begegnungspädagogik und ihre Renaissance


Angelika Carfora: Mehr Kontakte, mehr Zukunft. Beitrag für ein barrierefreies Südtirol


Alessandra Farneti, Demis Basso, Salvatore Giacomuzzi, Martina Smorti, Livia Taverna, Reinhard Tschiesner: La diversità come risorsa: brevi considerazioni


Paolo Somigli: L’educazione musicale come educazione alla diversità e al rispetto.


Considerazioni su un equivoco: musica come “linguaggio universale”


 


 


ZWISCHEN DEN SPRACHEN


Dietmar Larcher: Theorie und Praxis des Entweder-UND-Oder: Siegfried Baurs Spuren im


Schnee des universitären Diskurses


Rita Franceschini: Sprachtalent


Werner Wiater: Erziehung – ein Leitbegriff der europäischen Pädagogik


Martina Irsara: Awareness across languages: From English as and like to Ladin


Rut Bernardi, Paul Videsott: Haiku auf Ladinisch. Eine japanische Gedichtform im Schatten des Langkofels


 


 


SCHULWELTEN


Franco Frabboni: Un pedagogista di razza


Michael Schratz: (Wie) Ist die Kluft zwischen Lehren und Lernen überbrückbar?


Christiane Hofmann: Die Verantwortung für guten Unterricht liegt bei der Lehrperson – wo sonst?


Beate Weyland: Innovazione della didattica e degli spazi tra le culture. In dialogo con Siegfried Baur


Peter Paul Niederegger: Spurensuche eines Weggefährten – eine berufsbiographische Erzählung


Gerwald Wallnöfer: Die Schafe von Vernuer


 


 


IMPEGNO CIVILE


Hans Heiss: „eine gewisse Fremdheit“. Bürgerlicher Habitus und Kosmopolitismus in der Biographie von Alexander Langer


Stephanie Risse: Von fremden Häusern, Wurzel-Tirolern und Lady Diana – Metaphern in politischen Diskursen


Astrid Kofler, Hans Karl Peterlini: Am Rande. Siegfried Baurs Wegkreuzungen mit Norbert C. Kaser und Ivo Barnabò Micheli – eine Collage aus Briefen und Interviews


Rolf Steininger: Die Nahostpolitik der Bundesrepublik Deutschland


Elmar Locher: Ein offener Brief als Denken einer Vergangenheit, die nicht Zukunft werden konnte. Ein Festschriftcapriccio


 

 

Presentazione del volume:

 

DALLA LIBERAZIONE ALLA RICOSTRUZIONE.

ALTO ADIGE/SÜDTIROL 1945–1948

 

a cura di Giorgio Mezzalira, Fabrizio Miori, Giovanni Perez, Carlo Romeo

Edition Raetia, Bolzano 2013.

 

CENTRO TREVI - BOLZANO

SABATO, 26 OTTOBRE, ORE 16.30

 

 

Edition Raetia 2013

 

La pubblicazione è il risultato di un progetto di ricerca e documentazione storica avviato dall’ANPI di Bolzano sul periodo compreso tra il maggio del 1945 (fine della II guerra mondiale) e l’aprile 1948 (prime elezioni parlamentari della Repubblica). Il volume, che raccoglie contributi di ricerca, di documentazione e di storia-cronaca, intende offrire un quadro d’insieme del triennio 1945-1948 in Alto Adige/Südtirol. Vi hanno collaborato 16 studiosi di lingua italiana e tedesca, i quali hanno potuto avvalersi di numerose fonti d’archivio in parte inedite, ora accessibili alla comunità scientifica e agli interessati.

L’ampiezza e l’eterogeneità delle prospettive adottate sul periodo in questione (storia politica, economica, cittadina, artistica, religiosa etc.) non corrispondono a una preoccupazione di esaustività della trattazione, ma all’intento di intersecare più piani di lettura – dalla storia alla cronaca – per cogliere, finanche nelle pagine dei giornali, alcuni riflessi dell’immagine della società e della vita quotidiana del tempo.

Il triennio 1945-1948 ha un rilievo storiografico di primaria importanza. In Alto Adige/Südtirol, come in Italia e nell’intera Europa, fanno da sfondo due grandi questioni: dare una risposta alle numerose “emergenze” lasciate dalla fine del conflitto e porre le basi politico-istituzionali, sociali, culturali della ricostruzione.

Per la nostra provincia la centralità della questione autonomista ha avuto, e ha, il valore di prospettiva dominante nella lettura della storia locale del ’900. Non può quindi stupire se negli studi storici sia mancata una sufficiente attenzione ai numerosi aspetti degli anni della ricostruzione su scala locale. D’altro canto, i peculiari caratteri della provincia di Bolzano, la compresenza in un unico territorio di più gruppi linguistici e la dominanza della questione etnica giocano un ruolo importante in quasi tutti i processi che più in generale connotano gli anni della ricostruzione, sia che si guardi all’economia, alla Chiesa, alla scuola o allo sport.

Gli autori che hanno collaborato alla stesura del volume sono Massimo Bertoldi, Andrea Bonoldi, Andrea Di Michele, Maria Paola Gatti, Stefan Lechner, Hubert Mock, Fabrizio Miori, Angela Mura, Giovanni Perez, Carlo Romeo, Rainer Seberich, Gerd Staffler, Gerald Steinacher, Paolo Valente, Maurizio Visintin, Alessandra Zendron.

 

Il progetto di ricerca è stato sostenuto da:

Provincia Autonoma di Bolzano – Assessorato alla Cultura e alla Scuola italiana,

Autonome Provinz Bozen Südtirol – Abteilung Deutsche Kultur,

Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano / Stiftung Südtiroler Sparkasse,

Città di Bolzano / Assessorato alla Cultura / Stadt Bozen Assessorat für Kultur,

Cooperativa Lavoratori Edili di Bolzano – CLE,

Gruppo ITAS Assicurazioni (Agenzia di Bolzano).

 

 

INDICE DEI CONTRIBUTI

 

Andrea Di Michele

L’Alto Adige e i problemi della “doppia” epurazione

 

Gerald Steinacher

“Il Signor Mengele di Bolzano”. L’Alto Adige come via di fuga dei criminali nazisti 1945-1951

 

Andrea Bonoldi

Ricostruire e ripartire. Aspetti della situazione economica a Bolzano e in Alto Adige nell’immediato dopoguerra

 

Maurizio Visintin

L’industria in Alto Adige nel dopoguerra (1945-1948)

 

Paolo Valente

La chiesa altoatesina nel dopoguerra

 

Fabrizio Miori – Carlo Romeo – Alessandra Zendron

Dalla stampa di regime e di guerra alla stampa libera. Breve rassegna dell’informazione in provincia negli anni 1945-1948

 

Rainer Seberich

L’invenzione di un sistema scolastico per la provincia di Bolzano

 

Angela Mura

Bolzano 1945-1948

 

Maria Paola Gatti

La ricostruzione urbanistica e architettonica a Bolzano

 

Paolo Valente

Merano nel dopoguerra

 

Hubert Mock

Neubeginn im Schatten des Krieges. Brixen 1945–1948 (con ampio abstract in lingua italiana)

 

Stefan Lechner

Zwischen den Zeiten: Bruneck 1945–1948 (con ampio abstract in lingua italiana)

 

Massimo Bertoldi

Macerie e passione. La ricostruzione della vita dello spettacolo a Merano e Bolzano 1945-1948

 

Gerd Staffler

Mai 1945: Stunde Null für den Sport in Südtirol? (con ampio abstract in lingua italiana)

 

Fabrizio Miori – Carlo Romeo

Il dopoguerra nella provincia di Bolzano attraverso le relazioni della prefettura e della questura (maggio 1945 – aprile 1948)

 

Giovanni Perez

Alto Adige/Südtirol 1945-1948: frammenti di storia.

Südtirol 1945–1948. Historische Fragmente – Geschichtssplitter