Presentazione del libro /Buchvorstellung

 

Christoph Hartung von Hartungen

1955–2013 Der weite Blick | Il pensiero libero

 

Società Michael Gaismair Gesellschaft (Hg.)
Euro 24,90 - 400 Seiten | 400 pagine
ISBN: 978-88-7283-518-0

 

 

Datum | Data: 9. Jänner 2015 um 18 Uhr | 9 gennaio 2015 alle ore 18
Ort | Luogo: Filmclub Bozen | Bolzano, Dr.-Streiter-Gasse | Via Dr. Streiter 8/D
Grußworte | Saluto: Bürgermeister | Sindaco Luigi Spagnolli
Es sprechen | Interventi di: Günther Pallaver, Leopold Steurer, Martha Verdorfer, Carlo Romeo, Giorgio Mezzalira, Diego Leoni, Luciana Palla

 Christoph Hartung von Hartungen, Raetia 2015

Christoph Hartung von Hartungen era uno storico versatile e la sua attività di ricerca ha coperto differenti epoche. I suoi studi, orientati verso la storia economica, sociale e della vita quotidiana tirolese, si sono focalizzati anche sulla storia diplomatica e militare, prediligendo sempre un approccio interdisciplinare e interetnico. Scrisse sulla borghesia bolzanina, sugli Standschützen tirolesi della prima guerra mondiale e sui reggimenti di polizia sudtirolesi della seconda. Si interessò inoltre della biografia di personaggi storici come Michael Gaismair, Sepp Innerkofler o Josef Noldin.

Questa selezione di suoi contributi apparsi, in lingua tedesca e italiana, in riviste e volumi collettivi è stata integrata con un saggio inedito sulla storia della scuola.

 

Christoph Hartung von Hartungen war ein vielseitiger Historiker, der zu verschiedenen Epochen geforscht hat. Neben der Wirtschafts-, Sozial- und Alltagsgeschichte Tirols beschäftige er sich auch mit der Diplomatie- und Militärgeschichte und verfolgte dabei stets einen interdisziplinären sowie sprachgruppenübergreifenden Ansatz. Er schrieb über das Bozner Stadtbürgertum ebenso wie über die Tiroler Standschützen während des Ersten und die Südtiroler Polizeiregimenter während des Zweiten Weltkriegs. Zudem setzte er sich mit historischen Persönlichkeiten wie Michael Gaismair, Sepp Innerkofler oder Josef Noldin auseinander.

Die vorliegende Auswahl seiner in deutsch- und italienischsprachigen Zeitschriften und Sammelbänden erschienenen Aufsätze und Abhandlungen wird ergänzt durch einen bis dato unveröffentlichten Beitrag zur Schulgeschichte.

 

 

INHALT / INDICE

 

Vorwort / Premessa

Hommage an einen Unangepassten / Omaggio a un originale

 

GESCHICHTE SCHREIBEN, POLITIK MACHEN |

STORIOGRAFIA E POLITICA

Historie und Interdisziplinarität

Ein „italienischer“ Linker deutscher Nation

Le ricerche di storia locale in Alto Adige/Südtirol-Tirolo. Dalle origini ai giorni nostri

Andreas Hofer in der Via Rasella

Katharina, die Ungewisse

 

NATIONALISMEN |

NAZIONALISMI

Romanen und Germanen im nationalen Spannungsfeld Tirols des 19. und 20. Jahrhunderts

Mutamenti socio-politici a seguito dei fatti d’arme del 1866

Zur Bedeutung von Denkmälern in der politischen Strategie Ettore Tolomeis

 

HISTORISCHE PERSÖNLICHKEITEN|

PERSONAGGI STORICI

Michael Gaismair (ca. 1490–1532) und Andreas Hofer (1767–1810): Zwei Tiroler Freiheitskämpfer?

Sepp Innerkofler: il personaggio e il mito

Noldin. Ein deutsches Schicksal

 

ERSTER WELTKRIEG |

PRIMA GUERRA MONDIALE

Fra rocce e ghiacciai. Guerra e vita quotidiana degli austro-tirolesi sul fronte dolomitico

Die Tiroler und Vorarlberger Standschützen – Mythos und Realität

 

FASCHISMUS UND NATIONALSOZIALISMUS|

FASCISMO E NAZIONALSOCIALISMO

Der kleine Postillon: l’anti-Balilla dell’Alto Adige

Die Südtiroler Polizeiregimenter 1943–1945

Das Ahrntal und seine Übergänge

 

STADTGESCHICHTE BOZEN |

STORIA CITTADINA DI BOLZANO

Urbanität und Bürgertum am Beispiel Bozen

Bolzano Porta delle Dolomiti. L’importanza di Bolzano per lo sviluppo del turismo alpino

Das K.-u.-k.-Staatsgymnasium in Bozen 1872–1888

 

Bibliografie |Bibliografia

Publikationsverzeichnis | Elenco Pubblicazioni

La Fondazione Museo storico del Trentino

e la Società di studi trentini di scienze storiche invitano al convegno

 

IL DESTINO ITALIANO DI UNA REGIONE.

ANTONIO ZIEGER A TRENT’ANNI DALLA SCOMPARSA

 

Lunedì 24 novembre 2014 – ore 15.00

Biblioteca comunale - Sala degli affreschi

via Roma 55 – Trento

 

Nel trentesimo anno dalla morte di Antonio Zieger (1892–1984) il convegno si propone di discuterne l’opera. I suoi scritti abbracciano un arco temporale che dal Medioevo giunge alla contemporaneità facendo di lui forse l’ultimo storico generalista locale. È questo ampio respiro, unito all’affermazione di un destino italiano nella storia trentina, a comporre la sua ‘grande narrazione’, che trova una compiuta realizzazione nella Storia della regione tridentina.

 

Bruno Zieger, Ritratto di Antonio Zieger. Proprietà Franca Zieger

 B. Zieger, Ritratto di Antonio Zieger (p.pr. Franca Zieger)

 

SALUTI

Alessandro Andreatta Sindaco di Trento

Giuseppe Ferrandi Direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino

Marcello Bonazza Presidente della Società di studi trentini di scienze storiche

Coordina i lavori Elena Tonezzer

 

INTERVENTI

Emanuele Curzel

Antonio Zieger e l’orizzonte medievale

Mirko Saltori

“Bagliori unitari” dal giacobinismo al Risorgimento

Anselmo Vilardi

Antonio Zieger e l’italianità dell’Alto Adige

Marcello Bonazza

L’ultimo narratore: la “Storia della regione tridentina”

 

Con la collaborazione di: Assessorato alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Trento - Biblioteca comunale di Trento.

Info: Tel. 0461 230482 - www.museostorico.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


“memorie difficili. la città e la monumentalistica fascista 

schwieriges gedächtnis. Bozens faschistische Denkmäler“

 

 saletta Casa Altmann (antico Municipio) P.zza Gries 18, Bolzano

 mercoledì 22 ottobre 2014, ore 18.00

 

 

Il Circolo culturale-Kulturverein A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato prov. di Bolzano /Nationale Widerstandsvereinigung – Landessektion Südtirol) in collaborazione con: Michael-Gaismair-Gesellschaft, Geschichte und Region/Storia e regione invita mercoledì 22 ottobre alle ore 20.30 presso la saletta Casa Altmann – antico Municipio Gries (piazza Gries 18) all’incontro pubblico dal titolo:

“memorie difficili. la città e la monumentalistica fascista 

schwieriges gedächtnis. Bozens faschistische Denkmäler“

intervengono: Andrea Di Michele (Centro di competenza Storia regionale / Kompetenzzentrum für Regionalgeschichte LUB/FUB) e Hannes Obermair (Archivio Storico della Città di Bolzano - Stadtarchiv Bozen); modera la serata Giorgio Mezzalira (Anpi).

 

 

Der Kulturverein ANPI (Nationale Widerstandsvereinigung – Landessektion Südtirol) in Zusammenarbeit mit der Michael-Gaismair-Gesellschaft und Geschichte und Region/Storia e regione lädt für den Mittwoch, 22. Oktober 2014, um 20.30 Uhr in das Alte Grieser Rathaus (Altmann-Saal, Grieser Platz 18) zu einer öffentlichen Veranstaltung unter dem Titel:

“Schwieriges Gedächtnis. Bozens faschistische Denkmäler 

Memorie difficili. La città e la monumentalistica fascista“.

Referenten: Andrea Di Michele (Kompetenzzentrum für Regionalgeschichte der FUB) und Hannes Obermair (Stadtarchiv Bozen); Moderation: Giorgio Mezzalira (Anpi).

 

 

L’inaugurazione del percorso espositivo nei locali della cripta del monumento alla Vittoria è un ulteriore fondamentale tassello sulla via del cosiddetto depotenziamento della monumentalistica di era fascista. Giunge dopo l’apposizione di tabelle esplicative agli ossari altoatesini, la contestualizzazione storica del monumento all’Alpino di Brunico e precede l’ormai prossimo intervento sul bassorilievo di Piffrader in piazza del Tribunale a Bolzano.

Ci è voluto quasi un secolo di storia per avviare un confronto con l’età più buia del Novecento e con le sue sopravvivenze (materiali e ideologiche). Ed è legittimo chiedersi come mai i cosiddetti “relitti” siano  riusciti a naufragare fino al XXI secolo. Sono diverse le ragioni del ritardo e della faticosa creazione delle premesse, non solo culturali, per dare avvio a questa complessa e delicata operazione. Per essere compresi e accettati, gli interventi di tutela, recupero e contestualizzazione hanno bisogno tra l’altro di fare i conti con l’avanzamento della ricerca storica e del dibattito pubblico, oltre che con le incrostazioni dell’eredità del Ventennio.

Sulla monumentalistica fascista lo storico dell’architettura Paolo Nicoloso ha affermato che si tratta di dispositivi identitari creati per funzionare anche e soprattutto dopo la morte di Mussolini e che sfuggono spesso al filtro del vaglio critico. Nella lunga vicenda del monumento alla Vittoria questa riflessione assume carattere quasi esemplare; ci invita a ragionare sul significato e sulla valenza del progetto “Bz ’18-’45 un monumento una città due dittature” nel contesto di un più ampio discorso sui luoghi della memoria.

Parlare della costruzione di memorie condivise, per indicare le finalità su cui si orienta la realizzazione di questi progetti, fa ormai parte del discorso pubblico ma si tratta di una semplificazione non estranea al rischio di creare qualche incomprensione. Le “memorie difficili” sono memorie divise, con le quali è anche inevitabile e salutare convivere; il problema non risiede tanto in questo, quanto se da tali memorie nasce una storia emotiva, acritica e ad usum politico. Comunicato stampa – Circolo culturale ANPI - Bolzano

 

Die heuer erfolgte Eröffnung der Dokumentations-Ausstellung im Siegesdenkmal ist ein wichtiger Schritt auf dem beschwerlichen Weg zur Entschärfung der aus faschistischer Zeit stammenden öffentlichen Denkmäler Bozens. Der Dauerausstellung ging zeitlich bereits die Anbringung erklärender Tafeln vor den Südtiroler Beinhäusern und am Brunecker Alpinidenkmal voraus. Als nächster Schritt ist die Historisierung des Piffrader-Reliefs am Gerichtsplatz vorgesehen.

Es hat also beinahe ein Jahrhundert gedauert, ehe eine nachhaltige öffentliche Auseinandersetzung mit Südtirols dunkelsten Zeitabschnitten des 20. Jahrhunderts und dessen materiellen und ideologischen Hinterlassenschaften erfolgt ist. Die Frage ist nur zu berechtigt, weshalb sich die baulichen “Relikte” des Faschismus bis in das 21. Jahrhundert erhalten haben.  Mehrere Gründe sind jedenfalls für die erstaunliche Verspätung verantwortlich, mit der diese sowohl politisch-gesellschaftliche wie kulturelle Aufarbeitung endlich auf unumkehrbare Weise auf den Weg gebracht werden konnte. Um angemessen verstanden und auch angenommen zu werden, bedürfen solche Maßnahmen der Erhaltung und der Historisierung faschistischer Denkmäler der engen Einbindung in den aktuellen Stand der Geschichtswissenschaften und der öffentlich geführten Debatte.

Laut dem renommierten Architekturhistoriker Paolo Nicoloso hat Italiens faschistischer Denkmalbestand auch deshalb die Zeiten überdauert, weil die Monumente des “Ventennio” auch nach dem Sturz des Faschismus und Mussolinis Tod identitäre Funktionen wahrgenommen haben, die in ihnen auch jenseits kritischer Betrachtungsweisen von vornherein angelegt und zugewiesen waren. Die Geschichte des Bozner Siegesdenkmals zeigt dies auf beinahe exemplarische Weise: die neue Dokumentations-Ausstellung “BZ ’18-’45: ein Denkmal, eine Stadt, zwei Diktaturen” steht daher ausdrücklich im größeren Zusammenhang öffentlicher Erinnerungsorte, ihrer Problematik und ihrer Funktion.

Wenn es um die Schaffung einer gemeinsamen Erinnerungskultur geht, verschiebt sich der öffentliche Diskurs häufig auf die Ebene politischer Korrektheit und setzt sich damit unweigerlich der Gefahr von Vereinfachung und Verkürzung aus. Das “schwierige Gedächtnis” ist daher nur dann ein gemeinsames Gedächtnis, das von vielen geteilt und gelebt wird, wenn es nicht erneut in emotionale Missverständnisse, den unkritischen Gebrauch sowie den politischen Missbrauch führt. Pressemitteilung - Kulturverein ANPI

 

Civiche Raccolte Storiche di Milano

Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca

Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano

INFO +39 02 884 62330 / 45924

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www.civicheraccoltestoriche.mi.it

 

 

 

 

DAVANTI ALLA GUERRA EUROPEA

Milano tra neutralismo e interventismo

1914-1915

 

 

Giornata di Studio | 4 novembre 2014

Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

via Borgonuovo 23 - Milano

 

 

Un’ampia storiografia ha ormai da tempo consolidato l’immagine di Milano come centro nevralgico della Grande guerra italiana. Ancora prima della mobilitazione industriale e propagandistica, il capoluogo lombardo è stata una delle piazze politiche decisive nell’anno della neutralità. Per quanto minoritario senza l’interventismo rivoluzionario e di “sinistra”, l’entrata in guerra dell’Italia avrebbe infatti assunto i caratteri nazionalisti e/o monarchici della piazza per esempio romana. In un certo senso Milano, con i suoi scontri drammatici tra interventisti e neutralisti, con le sue manifestazioni di massa, con la sua retorica politica intrisa di accenti futuristi, è forse la città che più di tutte ha impresso un passo novecentesco alla guerra italiana, anticipando i segni di una modernità che il conflitto e il dopoguerra renderanno di portata nazionale.

Tornare ai mesi della neutralità a Milano è l’obiettivo di questo convegno organizzato dalle Civiche Raccolte Storiche di Milano, dal Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca e dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano, anche nel ricordo di Alceo Riosa che, storico dell’Università di Milano, al tema della Grande guerra a Milano si era molto dedicato. Il convegno sarà l’occasione per ripercorrere alcuni ambiti, passaggi e luoghi decisivi del palcoscenico milanese tra l’estate del 1914 e il maggio del 1915. In primo luogo un quadro della vita politica e istituzionale che proprio pochi mesi prima dell’attentato di Sarajevo registrò un importante cambiamento con la campagna elettorale per le elezioni comunali e la vittoria della coalizione guidata dall’avvocato socialista Emilio Caldara. Come di peso nazionale è ovviamente il dibattito drammatico dentro la Partito socialista che proprio nel centro lombardo visse al suo intero la frattura più lacerante e fatale tra favorevoli e contrari al conflitto. Il carattere nazionale (e internazionale potremmo aggiungere) della mobilitazione milanese non può che essere confermato dal più milanese e italiano dei quotidiani dell’epoca (come del resto di oggi), il «Corriere della Sera» che alla battaglia interventista fornì non poco sostegno.

Ma per illuminare il ruolo strategico di Milano, è forse bene guardare anche a una esperienza molto locale. I volontari di guerra italiani trovarono proprio nel capoluogo lombardo il loro principale snodo organizzativo e politico. All’interno di un quadro dominato dalla tradizione repubblicana, massonica e filo francese (molto milanese), Milano vide infatti la trasformazione del mito della sorella latina in vera azione politica e militare diventando un avamposto delle avanguardie interventiste. E di certo un contributo per nulla marginale può venire da una analisi del ricco panorama degli spettacoli che a Milano, città di teatri e sale, videro la guerra come protagonista delle tante messe in scena. Non va tuttavia dimenticato che se Milano fu il centro dell’interventismo di sinistra, fu anche città che mise in campo un neutralismo davvero popolare. Non necessariamente collegata al mondo socialista o anarchico, e agli ambienti cattolici, una parte della cittadinanza milanese manifestò platealmente il suo rifiuto alla guerra, organizzando forme ora pacifiche ora violente di resistenza al conflitto che sembrano in alcuni aspetti – anche in questo caso – anticipare pratiche politiche che il Novecento italiano sperimenterà in tutta la loro drammaticità.

 

 Corriere della Sera, 24 maggio 1915

 

PROGRAMMA GIORNATA DI STUDIO

Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, Sala Conferenze

 

 

ore 9.30

 

Presiede MARINA MESSINA, Comune di Milano

 

Introduce FULVIO CAMMARANO, Università degli Studi di Milano

 

Il palcoscenico della pace e della guerra: Milano tra“vario neutralismo” e “vario interventismo”

BARBARA BRACCO, Università degli Studi di Milano Bicocca

 

Per la pace, in vista della guerra. La giunta Caldara nel periodo della neutralità

MAURIZIO PUNZO, Università degli Studi di Milano

 

Il Partito socialista di fronte alle scelte della guerra

GIOVANNI SCIROCCO, Università degli Studi di Bergamo

 

Il mondo cattolico milanese tra la pace e la guerra

ALFREDO CANAVERO, Università degli Studi di Milano

 

ore 14.30

 

Presiede MARIA LUISA BETRI, Università degli Studi di Milano

 

"O sui campi di Borgogna o a Trento e Trieste": la breve epopea garibaldina del 1914-1915

MARCO CUZZI, Università degli Studi di Milano

 

Lo “spettacolo” della guerra. L’intrattenimento a Milano

TERESA BERTILOTTI, Università degli Studi di Milano Bicocca

 

Davanti alla guerra. Il “Corriere della Sera” e la battaglia per l’intervento

LORENZO BENADUSI, Università degli Studi di Bergamo

 

Riflessioni conclusive BRUNELLO VIGEZZI, Università degli Studi di Milano


 

OPTION UND ERINNERUNG

LA MEMORIA DELLE OPZIONI

 

 

Organizzatori/Veranstalter

Institut für Zeitgeschichte (Universität Innsbruck); Geschichte und Region / Storia e regione;

Kompetenzzentrum für Regionalgeschichte / Centro di competenza Storia regionale (Freie Universität Bozen / Libera Università di Bolzano)

Data e luogo/Datum, Ort

02.10.2014-03.10.2014, Bozen / Bolzano, Freie Universität Bozen / Libera Università di Bolzano,

Universitätsplatz 1, Piazza Università 1, Saal / Sala D102

Contatti/Kontakt

Michaela Oberhuber 0471 / 411972 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 Convegno opzioni

 

Il convegno, che si tiene in occasione dei 75 anni dalle opzioni in Alto Adige 1939/1940, intende prendere in esame la memoria collettiva di questo cruciale evento, a partire dal 1945. Al centro dell'analisi ci sono gli aspetti di cambiamento e continuità nella storia della memoria delle opzioni, a partire dalla rimozione e vittimizzazione, a lungo dominante, per arrivare alla storicizzazione a alla costruzione di una memoria collettiva.

 

Die Tagung zum 75-jährigen Jubiläum der Südtiroler Option von 1939 beschäftigt sich mit der kollektiven Erinnerung an dieses einschneidende Ereignis seit 1945. Im Zentrum stehen Aspekte des Wandels und der Kontinuität in der Erinnerungsgeschichte der Option, von der Verdrängung und dem dominanten Opferdiskurs bis zur Historisierung und kollektiven Memorisierung.

 

 

DONNERSTAG, 2. OKTOBER 2014 /

GIOVEDÌ 2 OTTOBRE 2014, 18.30-20.45

 

Eröffnungsveranstaltung /

Conferenza d'apertura

(mit Simultanübersetzung / con traduzione simultanea)

 

Begrüßung / Saluti

Eva Pfanzelter (Moderatorin / Moderatrice)

Christian Schneider: Das Unbehagen an der Erinnerung

 

Podiumsdiskussion mit /

Tavola rotonda con

Hans Heiss (Moderator / Moderatore)

Martha Verdorfer, Alessandra Zendron,

Benno Erhardt, Gerhard Mumelter

 

 

FREITAG, 3. OKTOBER 2014 /

VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014, 9.00-17.30

 

Tagung / Convegno

(mit Simultanübersetzung / con traduzione simultanea)

 

9.00-10.30 Erinnerungsorte / Luoghi della memoria

Moderator / Moderatore: Oswald Überegger

Eva Pfanzelter: Die (un)verdaute Erinnerung an die Option 1939

Carlo Romeo: Le scelte degli altri. La memoria italiana delle opzioni del 1939

Anna Maria Vinci/Lara Magri: La memoria delle opzioni nella Val Canale

 

10.30 Pause / Pausa

 

11.00-12.00 Rahmen / Cornice storica

Moderatorin / Moderatrice: Siglinde Clementi

Günther Pallaver: Die Option als politische Bruchlinie in der Nachkriegszeit

Federico Scarano: Il consolato italiano di Innsbruck e le opzioni dei sudtirolesi nell'operato di Guido Romano, console generale dal 1938 al 1941

 

13.30-14.30 Räume / Spazi

Moderator / Moderatore: Hannes Obermair

Elisa Heinrich: Option und Geschlecht. Genderspezifische Handlungsräume in der Erinnerung von ZeitzeugInnen / Zeitzeugnissen

Sabine Merler: Heimat: Zur (Un)Wandelbarkeit eines Begriffes

 

14.30-15.30 Vergessen / Oblio

Moderatorin / Moderatrice: Eva Pfanzelter

Hansjörg Stecher: Auf den Spuren von Anton Spechtenhauser. Ein Südtiroler Faschist als Opfer Südtiroler Nazis

Stefan Lechner: Vergessen? Kranke und alte Südtiroler Umsiedler

 

15.30 Pause / Pausa

 

16.00-17.30 Wiedererinnern / Ricordare ancora

Moderator / Moderatore: Walter Pichler

Julia Tapfer: Erinnerung an die Option – digitale ZeitzeugInnen-Interviews im Geschichtsunterricht

Alexander Kratzer/Elisabeth Thaler: Erinnerung und Kunst: Kurzpräsentation Theaterproduktion "Spuren der Erinnerung"